martedì 20 agosto 2013

Svezia: donna incinta attaccata perchè indossava il velo

Svezia: donna incinta attaccata perchè indossava il velo 
 
20/08/2013

Un attacco a una donna musulmana velata incinta la scorsa settimana a Stoccolma, ha innescato l' invito da parte delle donne svedesi di ogni appartenenza religiosa a partecipare a  una dimostrazione a sostegno dei diritti dei musulmani, organizzata lunedì 19 Agosto.

 "Vogliamo che la gente provi a  indossare un foulard  Lunedi. Principalmente perché vogliamo normalizzare l'uso del foulard ", ha detto Bilan Osman, uno degli organizzatori, al quotidiano P4 Göteborg.
 
"Le persone vedono il  velo e i musulmani come qualcosa di estraneo. Questa potrebbe essere una buona occasione per riconoscere quello che le donne musulmane stanno attraversando attualmente"

 L'attacco alla donna incinta è avvenuto venerdì scorso a  Farsta fuori Stoccolma, solo perchè
indossa un hijab.

 Secondo un amico della donna, che ha parlato di a Radio Sveriges, alla donna è stato strappato il velo, mentre veniva pesantemente insultata, e prima che venisse sbattuta con la testa contro un auto fino a quando è svenuta.  

"Lei indossava un velo,  e pensa che questa è stata la causa per cui è stata  aggredita," ha detto Klas Jensgård del quartiere meridionale della polizia di Stoccolma all'agenzia di stampa TT.
 
Quando la notizia dell'attacco è stata resa nota al pubblico, molte altre donne si sono  fatte avanti organizzando una protesta nazionale che è partita in principio nei social media, dove le donne, religiose o non religiose, sono state invitate a indossare il velo per un giorno come gesto di solidarietà.
 
I Musulmani costituiscono circa  500.000 su nove milioni di abitanti della Svezia, secondo il rapporto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti  nel 2011.
 
L'Islam vede hijab come un codice di abbigliamento obbligatorio, non come un simbolo religioso che mostra le proprie affiliazioni.
 
Hijab è stato nell'occhio del ciclone da quanto la Francia lo ha vietato  nei luoghi pubblici nel 2004.
Da allora, molti paesi europei hanno seguito l'esempio



 

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