Si alla moschea di via luini: Respinto il ricorso
SESTO
SAN GIOVANNI – Manca meno di una settimana alla fine del Ramadan, il
mese sacro del Digiuno. Ma la comunità islamica di Sesto può
festeggiare, oltre alla ricorrenza religiosa, anche un passo avanti in
più a livello civico. Il progetto di un nuovo centro culturale islamico,
previsto nel quartiere Restellone, è confermato scrive nordmilano24.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha infatti respinto il ricorso presentato un anno fa da
Antonio Lamiranda del Pdl. Il consigliere comunale di centrodestra
chiedeva con quell'atto l'annullamento di una delibera del marzo 2012,
con la quale di fatto si definiva la destinazione della nuova sede dei
musulmani lungo la ferrovia, in via Luini, eliminando l'area prescelta
dal piano delle alienazioni. Un pensiero in meno per la comunità
musulmana, i cui legali hanno nei giorni scorsi incontrato diverse volte
l'assessore ai Lavori Pubblici Felice Cagliani e il sindaco Monica
Chittò. “Ora stiamo affrontando l'iter burocratico, che è molto
complesso – dice il direttore del centro culturale islamico di Sesto
Hocine Bouchemal – ma se va tutto bene entro fine anno, o al più
l'inizio del 2014, i lavori dovrebbero iniziare”.
Uno dei cartelli messi tempo fa dal comitato dei residenti che si oppongono alla moschea in via Luini
Il progetto del nuovo centro culturale
Il
progetto, firmato dagli architetti Andrea Donegani, Bernardo Fedele e
Luca Ceccattini, prevede la realizzazione di una struttura di 2400mq in
via Luini, in in trangolo di terreno delimitato a est dalla ferrovia e a
nord dal cavalcavia Vulcano. Non soltanto un luogo di preghiera, ma
anche un centro di cultura e incontro. Ci sarà la casa dell'Imam, il
ristorante, la biblioteca, una libreria e una sala riunioni, gli uffici,
per un intervento complessivo di oltre 4,6milioni di euro a carico dei
musulmani.
Un centro di conoscenza reciproca
L'idea
del Centro è quella di dare una “casa” al fervore culturale della
comuntà islamica, in modo che ci sia un luogo adeguato per esprimere le
attività di culto, ma anche un ambiente concreto dove aprirsi alla
città. Già nelle scorse settimane sono stati parecchie le occasioni di
incontro organizzate. Oltre alla consueta festa delle associazioni
“Sesto solidale”, alla quale la comuntà islamica partecipa da sempre, i
fedeli di Maometto qualche settimana fa hanno organizzato in Villa
Visconti una serata dal titolo “Sesto incontra i suoi giovani”, durante
la quale i ragazzi del Centro e i Giovani Musulmani d'Italia erano
disponibili a un confronto pubblico.
Un
evento, per la verità, pochissimo partecipato dai non musulmani. Ma
l'idea di base era di ribaltare la prospettiva: non far sapere che cosa
sono i musulmani solo in riferimento alla loro religione, ma far
conoscere quali sono le posizioni e quale contributo danno nel dibattito
su argomenti più generali. Ecco allora che il Centro ha fatto stampare
una serie di opuscoli che affrontano i temi di Etica, Economia, Diritti
Umani, Ambiente, e anche Ruolo della Donna.
Più
recentemente invece, lo scambio culturale è stato preso “per la gola”:
“Islam saperi e sapori”, organizzata a Spazio Arte. Una cena per
condividere con gli amici della città il principio del digiuno
giornaliero e il pasto che lo interrmpe a fine giornata durante il
Ramadan.
Tra vecchie paure e nuove sfide
Intanto
però, permangono grandi inquietudini tra i residenti. Si teme problemi
logistici come quelli del parcheggio, rumore o traffico. Ma spesso le
opposizioni hanno anche radici più generali, legate al dover fare i
conti con una cultura e una religione diverse. Chissà se tutte le
attività del centro riusciranno a sfumare i dubbi, nella direzione di un
centro, o moschea che dir si voglia, davvero integrato con la città, un
luogo che possa stimolarla a livello culturale e umano.
Nessun commento:
Posta un commento