sabato 3 agosto 2013

Si alla moschea di via luini: Respinto il ricorso

Si alla moschea di via luini: Respinto il ricorso
SESTO SAN GIOVANNI – Manca meno di una settimana alla fine del Ramadan, il mese sacro del Digiuno. Ma la comunità islamica di Sesto può festeggiare, oltre alla ricorrenza religiosa, anche un passo avanti in più a livello civico. Il progetto di un nuovo centro culturale islamico, previsto nel quartiere Restellone, è confermato scrive nordmilano24.

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha infatti respinto il ricorso presentato un anno fa da Antonio Lamiranda del Pdl. Il consigliere comunale di centrodestra chiedeva con quell'atto l'annullamento di una delibera del marzo 2012, con la quale di fatto si definiva la destinazione della nuova sede dei musulmani lungo la ferrovia, in via Luini, eliminando l'area prescelta dal piano delle alienazioni. Un pensiero in meno per la comunità musulmana, i cui legali hanno nei giorni scorsi incontrato diverse volte l'assessore ai Lavori Pubblici Felice Cagliani e il sindaco Monica Chittò. “Ora stiamo affrontando l'iter burocratico, che è molto complesso – dice il direttore del centro culturale islamico di Sesto Hocine Bouchemal – ma se va tutto bene entro fine anno, o al più l'inizio del 2014, i lavori dovrebbero iniziare”. 
 Uno dei cartelli messi tempo fa dal comitato dei residenti che si oppongono alla moschea in via Luini

Il progetto del nuovo centro culturale
Il progetto, firmato dagli architetti Andrea Donegani, Bernardo Fedele e Luca Ceccattini, prevede la realizzazione di una struttura di 2400mq in via Luini, in in trangolo di terreno delimitato a est dalla ferrovia e a nord dal cavalcavia Vulcano. Non soltanto un luogo di preghiera, ma anche un centro di cultura e incontro. Ci sarà la casa dell'Imam, il ristorante, la biblioteca, una libreria e una sala riunioni, gli uffici, per un intervento complessivo di oltre 4,6milioni di euro a carico dei musulmani.

Un centro di conoscenza reciproca
L'idea del Centro è quella di dare una “casa” al fervore culturale della comuntà islamica, in modo che ci sia un luogo adeguato per esprimere le attività di culto, ma anche un ambiente concreto dove aprirsi alla città. Già nelle scorse settimane sono stati parecchie le occasioni di incontro organizzate. Oltre alla consueta festa delle associazioni “Sesto solidale”, alla quale la comuntà islamica partecipa da sempre, i fedeli di Maometto qualche settimana fa hanno organizzato in Villa Visconti una serata dal titolo “Sesto incontra i suoi giovani”, durante la quale i ragazzi del Centro e i Giovani Musulmani d'Italia erano disponibili a un confronto pubblico. 

Un evento, per la verità, pochissimo partecipato dai non musulmani. Ma l'idea di base era di ribaltare la prospettiva: non far sapere che cosa sono i musulmani solo in riferimento alla loro religione, ma far conoscere quali sono le posizioni e quale contributo danno nel dibattito su argomenti più generali. Ecco allora che il Centro ha fatto stampare una serie di opuscoli che affrontano i temi di Etica, Economia, Diritti Umani, Ambiente, e anche Ruolo della Donna.
Più recentemente invece, lo scambio culturale è stato preso “per la gola”: “Islam saperi e sapori”, organizzata a Spazio Arte. Una cena per condividere con gli amici della città il principio del digiuno giornaliero e il pasto che lo interrmpe a fine giornata durante il Ramadan.

Tra vecchie paure e nuove sfide
Intanto però, permangono grandi inquietudini tra i residenti. Si teme problemi logistici come quelli del parcheggio, rumore o traffico. Ma spesso le opposizioni hanno anche radici più generali, legate al dover fare i conti con una cultura e una religione diverse. Chissà se tutte le attività del centro riusciranno a sfumare i dubbi, nella direzione di un centro, o moschea che dir si voglia, davvero integrato con la città, un luogo che possa stimolarla a livello culturale e umano.  

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