lunedì 26 agosto 2013

Egitto: Molestie per chi porta la barba

 Egitto: Molestie per chi porta la barba


 26/08/2013

A forza di diffondere e associare l'immagine degli uomini che portano la barba con la definizione di 'terroristi', i media locali egiziani hanno scatenato un evidente forma di razzismo mai vista tra la popolazione egiziana. Gli uomini che portano la barba si lamentano di cadere preda delle forze di sicurezza e dei vigilantes che sono in cerca dei sostenitori del deposto presidente Mohamed Morsi, per arrestarli.
 
"L'ostilità della gente è diventata anche peggiore delle molestie della polizia," ha detto un uomo musulmano,  Mohamed Tolba, all'agenzia France Presse (AFP) Giovedi, 22 agosto.
 
"Stiamo osservando un principio di inizio dell'Islam, ma ci troviamo anche di fronte all'odio della popolazione", ha detto Tolba, che ha recentemente lanciato un fumetto on-line per cercare di rompere gli stereotipi che spesso si hanno sui musulmani.


Sotto la presidenza di Morsi, il primo presidente egiziano che ha portato la barba, un sacco di uomini egiziani hanno scelto di farsi crescere la barba e le donne di indossare il niqab o l'hijab.
 
L'atmosfera stava cambiando prima che il capo dell'esercito Abdel Fattah al-Sisi estromettesse Morsi il 3 luglio, scatenando una sorta di caccia alle streghe contro quelli percepiti come i suoi sostenitori.
 
La campagna è stata alimentata dai media nazionali, che hanno trasmesso le immagini di uomini armati e con la barba che asseritamente sparavano alle forze di sicurezza durante le dimostrazioni.
 
Un video, che tralaltro in seguito è stato dimostrato che era stato fabbricato, e che mostrava  un uomo barbuto con una bandiera jihadista che attacca dei giovani, dopo che questi erano stati scaraventati giù dal tetto di un condominio ad Alessandria.
 
I media locali e il governo hanno anche ampliamente diffuso la voce, etichettato i Fratelli musulmani  come "terroristi".
 
Ad aggravare la frenesia, si sono aggregati anche i cosiddetti "comitati popolari" sopratutto al Cairo; si tratta di milizie di quartiere, che hanno reso la vita di questi uomini ancora peggiore, dando ai vigilantes la possibilità di picchiare, chiunque non rispetti il coprifuoco notturno che è stato imposto dal governo.
 
"Ero in un taxi collettivo diretto all'obitorio, per il trasporto della salma di un mio amico che è stato ucciso nelle manifestazioni", ha detto Abdul Salam Badr.
 
"Sono stato fermato dai membri di un gruppo di vigilantes perché avevo la barba", ha aggiunto il ventinovenne, che ha sottolineato di non appartenere a nessuna organizzazione politica.
 
"L'unica cosa che mi ha salvato è stato il fatto che stavo trasportando un cadavere."
 
ed onde evitare di diventare una vittima regolare di molestie, ha deciso di radersi la barba , perché la vita è diventata più sicura senza barba.

 
 

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