L’OIM: I SIRIANI SBARCATI IN ITALIA RACCONTANO IL VIAGGIO VERSO L’EUROPA
29 agosto 2013
Il numero di siriani giunti in Italia via mare
sta registrando un costante aumento e interessa in modo specifico le
coste della Calabria, Puglia e Sicilia. E’ questo il dato raccolto dai
team dell’OIM Roma che, nell’ambito di Praesidium - progetto realizzato
insieme a UNHCR, Save The Children e Croce Rossa italiana e finanziato
dal Ministero dell'Interno - sono presenti nelle tre regioni del Sud
Italia per supportare le autorità nell’accoglienza, assistenza e
individuazione delle diverse categorie di migranti giunti via mare e
monitorare i centri di accoglienza.
“Nel corso del 2013 i siriani sbarcati in Italia sono stati finora circa
2.800”, racconta José Angel Oropeza, Direttore dell’Ufficio di
Coordinamento OIM per il Mediterraneo. “In tutto il 2012 erano stati
582, mentre nel 2011 furono 328”.
Dai
colloqui degli operatori OIM con i migranti sbarcati è stato possibile
ricostruire le diverse rotte da loro seguite dopo esser fuggiti dalla
Siria. Chi arriva in Sicilia percorre infatti un itinerario diverso
rispetto a chi giunge in Calabria e in Puglia.
“I siriani che sbarcano in Sicilia”, spiega Oropeza, “dopo aver lasciato
il loro paese passano generalmente per il Libano e la Giordania. Di lì
raggiungono l’Egitto e partono poi verso l’Italia. I trafficanti che
organizzano il viaggio si fanno pagare dagli 8.000 ai 12.000 dollari”.
“Chi arriva in Calabria e in Puglia”, continua il Direttore OIM, “si
dirige dai campi profughi verso la Turchia. Di lì una rete di
trafficanti fornisce passaporti falsi per una cifra che va dai 2.500 ai
6.000 dollari. Il viaggio ‘diretto’ dalla Turchia all’Italia costa
2-3.000 dollari ma, trattandosi di una rotta molto lunga e pericolosa,
spesso si opta per un passaggio per la Grecia, da dove ci si imbarca per
raggiungere le coste italiane”.
Dai quanto emerso dai racconti dei siriani, l’Italia è generalmente
considerata come un paese di transito: la loro vera meta è il nord
Europa (Germania, Svezia, Norvegia), e i trafficanti - durante tutto il
percorso - li rassicurano sulla possibilità di raggiungere la loro
destinazione proprio grazie ai passaporti falsi che gli sono stati
forniti.
“I dati che abbiamo raccolto”, conclude Oropeza, “confermano ancora una
volta come queste persone siano vittime di trafficanti senza scrupoli
che approfittano dei loro drammi per arricchirsi, anche a costo di
costringerli a viaggiare in condizioni estremamente pericolose”.
Si calcola che, dall’inizio del conflitto, siano oltre un milione e
mezzo i siriani fuggiti dal paese. La maggior parte di loro si trova nei
campi profughi di Giordania e Libano, che ospitano in totale quasi un
milione di persone. A partire dal 15 agosto sono stati invece oltre
42.000 i profughi che hanno varcato il confine siriano verso l’Iraq.
L’OIM Iraq ha facilitato il trasferimento di oltre 32.000 siriani,
attraverso i punti di confine di Sahela e Peshkhabour, verso sei campi
profughi e due posti di transito e, insieme all’UNHCR, si occupa di
fornire alloggi temporanei nelle tende e di distribuire acqua e generi
di prima necessità nelle aree di accoglienza.
Nessun commento:
Posta un commento