giovedì 20 giugno 2013

Radio Dirittozero lancia "l'appello degli avventori del Centro islamico di Montebelluna"

Radio Dirittozero lancia "l'appello degli avventori del Centro islamico di Montebelluna"


19/06/2013

Nella trasmissione radiofonica di ieri sera 19 Giugno 2013, A PASSO D'UOMO, l'avvocato Luca Bauccio presso Radio Dirittozero, ha intervistato la sorella Simonetta Khadija Salvatori, la quale venerdì scorso è stata vittima, insieme a tutti i fedeli della moschea di Montebelluna di una vera e propria schedatura di massa.

All'uscita della moschea di Montebelluna infatti, i fedeli hanno trovato la polizia della questura di Treviso ad attenderli, per prendere le generalità di tutti coloro che erano andati a pregare all'interno della moschea.

La sorella Simonetta, indignata ha provato ad opporsi, ribadendo la mancanza di rispetto verso i musulmani, oltre che l'incostituzionalità del gesto, che lede profondamente il suo diritto come cittadina, la sua dignità come persone e come credente, sottolineando anche il fatto che quando era cristiana, nessuno mai l'aveva fermata davanti la chiesa per chiederle i documenti. La risposta è stata che si trattava di "controlli di normale routin per la" NOSTRA SICUREZZA"

Particolarmente scossa la sorella, al ritorno a casa ha lanciato un appello su internet dalla sua pagina facebook, che è stato accolto e diffuso dall'avvocato Bauccio attraverso la pagina di Radio Drittozero, invitando tutti a partecipare firmando l'appello e diffondendolo,  affinchè vengano chiarite le motivazioni di certe dinamiche.

L'appello sarà successivamente recapitato alle autorità competenti, Prefetto, Questore di Treviso, Ministro dell'Interno e Capo dello Stato, i quali saranno invitati a rispondere sull'accaduto.

L'avvocato Bauccio invita tutti a sottoscrivere l'appello, firmando con il proprio nome e cognome accompagnato dalla parola "aderisco" , su questo post inserito nella sua pagina personale facebook.

Riportiamo di seguito il testo  dell'appello :


L'appello degli avventori del Centro islamico di Montebelluna:

Noi sottoscritti chiediamo di conoscere il motivo della identificazione da parte di personale della polizia degli avventori del Centro islamico di Montebelluna. Da testimonianze dirette abbiamo appreso infatti che venerdì 14 giugno personale di polizia ha proceduto alla identificazione di tutti gli avventori del medesimo Centro. Secondo quanto appreso, infatti, a ciascuno dei fermati sono state richieste generalità e documenti di identificazione.
Alla luce di quanto sopra chiediamo di conoscere in base a quale norma e sulla base di quale urgenza ed esigenze di ordine pubblico è stata svolta una predetta identificazione che non solo appare del tutto estranea al modus operandi delle forze dell'ordine e che parimenti non appare giustificabile in base alle norme di legge.
Peraltro una siffatta procedura appare idonea a turbare e mortificare gli avventori del Centro in quanto tali e più precisamente in quanto persone di religione musulmana. Costoro infatti hanno subito una pressione psicologica e una invasione della sfera privata per il solo fatto di essere avventori del Centro che non appare giustificata.
Riteniamo che con una siffatta azione , ove confermata nei termini sopra descritti e riferiti da persone presenti, rappresenti un fatto incompatibile con il diritto alla libertà di associazione e di culto espresso dagli artt. 8, 18 e 19 della Costituzione italiana.
Non sembra infatti rispettoso della libertà di associazione e di professione della fede e identità religiosa la indiscriminata considerazione dei soggetti portatori di una determinata fede e identità come soggetti meritevoli di identificazione, come se l'essere proprio in quella posizione renderebbe giustificato l'intervento delle forze dell'ordine.
Tanto i musulmani d’Italia quanto i non musulmani residenti in Italia considerano ogni forma di invasione della privacy così come ogni forma di considerazione della identità religiosa alla stregua di un fenomeno collettivo di ordine pubblico come un atto contrario allo spirito democratico e liberale della Costituzione, un attentato alle libertà civili di tutti i cittadini, un fatto inaccettabile in uno stato di diritto.
Chiediamo spiegazioni, dunque. Come residenti in Italia e come cittadini.
In attesa di una risposta porgiamo distinti saluti.

Lo Staff

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