giovedì 20 giugno 2013

Giornata mondiale del rifugiato

Giornata mondiale del rifugiato

20/06/2013

Riconosciuta a livello universale nell 2001, per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle sofferenze degli esuli e sostenere gli sforzi delle organizzazioni impegnate.

L'assemblea generale dell'Onu, con una risoluzione adottata all'unanimità, ha deciso di dedicare una giornata mondiale ai rifugiati, per riaffermare i valori sui quali sono basati gli accordi internazionali in materia di protezione dei rifugiati. La giornata, riconosciuta a livello universale, costituisce un sostegno agli sforzi che l'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr), le Ong e le altre organizzazioni impegnate nel settore compiono congiuntamente per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle sofferenze dei rifugiati.

É stato scelto il 20 giugno, come Giornata mondiale del rifugiato, perché coincidente con la data in cui si celebra la Giornata africana del rifugiato.

Il tema di questa giornata memorabile è il rispetto, rispetto per gli stessi rifugiati e per i diritti contemplati nella convenzione del 1951 relativa allo "status di rifugiato". L'anno 2001 segna, infatti, la ricorrenza del 50° anniversario della Convenzione che contiene i principi fondamentali sulla protezione dei rifugiati e i diritti dei popoli costretti a esodi forzati di massa.

"Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge". [Art. 10 comma 3 Costituzione Italiana]

In occasione della giornata del rifugiato, tante sono state le iniziative promosse dalle varie associazioni. A Roma  presso la Villetta di Garbatella, Amnesty International insieme ai volontari di Binario 15 e oltre 200 partecipanti si è svolta una cena organizzata dai rifugiati afgani,

"ricordandoci ancora una volta cosa voglia dire lasciare il proprio paese verso l’ignoto, che per molti dei ragazzi presenti si è tradotto in Italia" ha dichiarato uno dei partecipanti nel sito frontierenews.

E in questa giornata, il pensiero va anche a tutti quelli che in italia non ci sono arrivati mai, il mare se li è portati via, durante un viaggio che avrebbe dovuto essere per loro l’inizio di una nuova vita.

"A lampedusa pochi giorni fa, ne sono stati salvati 76 ma erano in 115, il numero dei morti è sempre di gran lunga superiore al numero dei corpi che il mare restituisce" ha detto il sindaco di lampedusa Giusi Nicolini che continua il suo discorso dicendo:

"Sono indignata dall’assuefazione che sembra avere contagiato tutti, sono scandalizzata dal silenzio dell’Europa che ha appena ricevuto il Nobel della Pace e che tace di fronte ad una strage che ha i numeri di una vera e propria guerra.
Sono sempre più convinta che la politica europea sull’immigrazione consideri questo tributo di vite umane un modo per calmierare i flussi, se non un deterrente. Ma se per queste persone il viaggio sui barconi è tuttora l’unica possibilità di sperare, io credo che la loro morte in mare debba essere per l’Europa motivo di vergogna e disonore.
In tutta questa tristissima pagina di storia che stiamo tutti scrivendo, l’unico motivo di orgoglio ce lo offrono quotidianamente gli uomini dello Stato italiano che salvano vite umane a 140 miglia da Lampedusa, mentre chi era a sole 30 miglia dai naufraghi, come è successo sabato scorso, ed avrebbe dovuto accorrere con le velocissime motovedette che il nostro precedente governo ha regalato a Gheddafi, ha invece ignorato la loro richiesta di aiuto. Quelle motovedette vengono però efficacemente utilizzate per sequestrare i nostri pescherecci, anche quando pescano al di fuori delle acque territoriali libiche.
Tutti devono sapere che è Lampedusa, con i suoi abitanti, con le forze preposte al soccorso e all’accoglienza, che dà dignità di esseri umane a queste persone, che dà dignità al nostro Paese e all’Europa intera. Allora, se questi morti sono soltanto nostri, allora io voglio ricevere i telegrammi di condoglianze dopo ogni annegato che mi viene consegnato. Come se avesse la pelle bianca, come se fosse un figlio nostro annegato durante una vacanza.."

Lo Staff

Nessun commento:

Posta un commento