mercoledì 26 giugno 2013

Egitto: scontri tra pro e anti Morsi, 2 morti

Egitto: scontri tra pro e anti Morsi, 2 morti

27/06/2013

Esplode violenza a vigilia anniversario insediamento presidente

Sale la tensione in Egitto dove stasera e' esplosa la violenza tra manifestanti pro e contro Morsi a Mansoura, citta' a nord del Cairo, lasciando sul terreno due morti e centinaia di feriti. Alla vigilia delle mega manifestazioni di domenica - convocate per chiedere le dimissioni del presidente ad un anno esatto dal suo insediamento - Morsi e' chiamato a disinnescare la mina di un confronto sempre piu' duro con i suoi oppositori, guidati dal movimento Tamarod, che da oltre un mese raccoglie firme per chiedere la sua fuoriuscita. E mentre si allungano a dismisura le file per fare il pieno di benzina e cresce la frustrazione di una popolazione provata da oltre due anni di difficile transizione, sullo sfondo resta l'incognita dell'esercito, che da questa mattina si e' gia' dispiegato in tutto il Paese per mettere in sicurezza le installazioni vitali. Sui tank, schierati anche davanti banche, consolati e chiese, la scritta ''a protezione dei cittadini''.

Mentre elicotteri Apache hanno sorvolato Alessandria, città negli ultimi mesi spesso teatro di violenti scontri fra fazioni opposte.

Due giorni fa d'altra parte il ministro della Difesa e capo delle Forze Armate Abdel Fattah Al Sissi aveva messo in guardia che l'esercito non stara' a guardare mentre il Paese precipita in un conflitto incontrollabile.

Molte le voci su quello che il presidente potrebbe dire nelle prossime ore. E anche la scelta di tenere il discorso di stasera al centro conferenze di Nasr City davanti ai parlamentari della Shura, e ai suoi supporter e' significativa. I suoi oppositori intanto sono radunati davanti ai maxi schermi allestiti a piazza Tahrir, piena di simbolici cartellini rossi, mentre col calare della sera sono aumentati i supporter dell'esercito davanti al ministero della Difesa.

''Purtroppo credo che qualsiasi iniziativa il presidente prendera' sara' troppo tardi'', dice all'ANSA Samir Morcos, ricercatore copto, nello staff di Morsi per tre mesi prima di dimettersi per protesta alla dichiarazione costituzionale di novembre. ''Ora il Paese e' spaccato in due e non e', come qualcuno vuole far credere, uno scontro fra islamici e non islamici, ma sulle condizioni di vita.

Lo Staff

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