giovedì 20 giugno 2013

Musulmani citano in giudizio la polizia di New York per spionaggio

Musulmani citano in giudizio la polizia di New York per spionaggio

20/06/2013

La polizia di new York, è stata accusata di calpestare le libertà religiose. Le organizzazioni musulmane hanno presentato una querela contro la polizia di New York, perchè continua a spiare la minoranza religiosa e i loro luoghi di culto.

"Quando un dipartimento di polizia trasforma delle persone rispettose della legge, in sospetti, solo perché vanno a una moschea invece che in una chiesa o una sinagoga, viola le garanzie della nostra Costituzione, di uguaglianza e libertà religiosa," ha dichiarato Hina Shamsi, direttore dell'American Civil Liberties Union Security progetto nazionale, durante una conferenza stampa citata dal Wall Street Journal mercoledì 19 giugno.

La notizia arriva parallelamente a un fatto analogo avvenuto lo scorso 14 giugno, anche in Italia presso il Centro islamico di Montebelluna, dove all'uscita della preghiera del venerdì, ad attendere i fedeli c'era la polizia che, con poco riguardo, ha schedato tutti i musulmani che si apprestavano a lasciare il centro per tornare a casa.

La querela, contro la polizia di New York, è stata depositata presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti nel il Distretto Orientale di New York  Martedì, e accusa la polizia di New York, di equiparare la pratica dell'Islam con le attività sospette.

Si chiede inoltre la cessazione delle attività di spionaggio della polizia di New York e della loro continua attività di Sorveglianza dei musulmani.

L'Associated Press ha rivelato che il NYPD ha inviato agenti sotto copertura all'interno delle comunità etniche per monitorare le loro moschee  e la loro vita quotidiana, nonché le organizzazioni studentesche islamiche.

Ha anche rivelato che la NYPD aveva stabilito la cosiddetta "unità demografica" utilizzando gli ufficiali di polizia in borghese per monitorare gruppi etnici nella regione metropolitana.

L'AP ha anche trovato che il NYPD ha mantenuto sotto costante controllo anche le  imprese di proprietà di seconda e terza generazione di americani specificamente perché erano musulmani.

Utilizzando queste informazioni, il dipartimento di polizia ha costruito un database mostrando dove i musulmani vivono, pregano, acquistano generi alimentari e utilizzano internet cafè.

Le rivelazioni hanno fatto infuriare la comunità islamica newyorkese, che ha descritto la sorveglianza della polizia come una violazione dei loro diritti civili e religiosi.

Nelle ultime due settimane dopo le rivelazioni che il governo federale ha segretamente raccolto per anni i dati telefonici  su vasta scala, ha acceso il dibattito sui metodi di sorveglianza della polizia.


Lo Staff

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