sabato 2 novembre 2013

Continuano gli attacchi da parte di Israele

Come era avvenuto in passato la conferma dei raid compiuti dall'aviazione israeliana contro la Siria e' arrivata dagli Stati Uniti. Un funzionario dell'amministrazione Obama la scorsa notte ha detto alla Cnn che effetivamente "aerei militari di Israele" hanno colpito ieri una base siriana nei pressi della citta' portuale Latakia, cosi' come avevano riferito ieri diverse televisioni arabe. Secondo la fonte americana, il raid aveva l'obiettivo di "impedire il trasferimento di missili" a Hezbollah. La stessa motivazione usata da Israele per giustificare tutti gli attacchi aerei contro la Siria compiuti dall'inizio dell'anno.

Intanto la Siria non può più produrre né utilizzare armi chimiche. Questo annuncio, che certo avrà riflessi diplomatici e politici importanti, è giunto ieri dall'Opac, l'Organizzazione per la proibizione di armi chimiche. Nelle stesse ore però è giunto anche l'ultimo bilancio non ufficiale di vittime dall'inizio della guerra civile, più di due anni fa. È salito a oltre 120.000 il totale dei morti, dai dati dell'Osservatorio nazionale per i diritti umani, ong vicina all'opposizione siriana.

La situazione è drammatica anche nella striscia di Gaza. 

Sono quattro i Palestinesi uccisi dalla scorsa notte in una serie di attacchi condotti dall'aviazione militare israeliana  nelle prime ore del mattino nella zona ad est della città di Al Qarara, nel sud della Striscia di Gaza. Droni e caccia continuano a  volare incessantemente,  notte e giorno. I tunnel sotterranei sono stati distrutti, i valichi di frontiera vengono chiusi continuamente e le scorte di energia sono ridotte al minimo, 4-5 ore al giorno.
 
Fonti militari israeliane hanno detto che Hamas e gruppi della resistenza armata a Gaza stanno progettando operazioni di "contrabbando" via mare, vista la chiusura dei tunnels dall'Egitto. La marina militare israeliana ha annunciato che si sta allenando per contrastare il "contrabbando" dal mare, ci saranno quindi anche un maggior numero di navi militari israeliane ed anche navi che trasportano missili. Tutto questo chiaramente andrà a danno dei poveri pescatori  già da anni, vittime di violenze, arresti, attacchi, umiliazioni.

Gaza è diventata una prigione a cielo aperto nella più totale indifferenza del mondo intero.

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