Le forze dell'ordine egiziane
hanno usato lacrimogeni per disperdere manifestanti pro Morsi
mentre tentavano di avvicinarsi al Ministero della Difesa. Sale
la tensione nel secondo anniversario dei sanguinosi scontri fra
attivisti e forze dell'ordine che nel novembre 2011, all'epoca
del consiglio militare, fecero quasi 50 morti. Attivisti pro
rivoluzione si stanno radunando a piazza Tahrir, dove il
monumento ai "martiri" della rivoluzione e' stato danneggiato in
nottata, fronteggiandosi con sostenitori dei militari.
Centinaia di manifestanti si stanno raccogliendo nella strada
Mohamed Mahmoud, che da' su piazza Tahrir e che due anni fa fu
teatro di violenze particolarmente cruente nei pressi del
ministero dell'Interno. Due i grandi cartelli issati
all'imboccatura della strada: "Attenzione rivoluzionari: vietato
l'accesso ai Fratelli, ai militari e all'ancien regime", "Qui le
frontiere dell'Egitto rivoluzionario. Lo Stato di piazza Tahrir
occupato", sono gli slogan.
Per la giornata di oggi anche il movimento dei
Tamarod, che ha portato in piazza milioni di persone il 30
giugno contro Mohamed Morsi, prima della sua rimozione dalla
presidenza da parte dei militari, aveva indetto marce di
commemorazione delle vittime del 2011. Ma in mattinata ha
disdetto ogni iniziativa per "il timore di scontri". In un
comunicato fa appello a non scendere in strada "per non dare la
scusa alla fazione traditrice contraria alla rivoluzione
egiziana dei Fratelli musulmani di trascinare il paese in
battaglie che alimentano il terrorismo". Tamarod cita
"informazioni confermate secondo le quali i terroristi della
Fratellanza manifesteranno a Tahrir portando armi e
presentandosi come rivoluzionari per trascinare i giovani in
scontri sanguinosi".
Le dichiarazioni dei Tamarod fanno presagire l'eventualità di scontri programmati ad arte.
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