Nasce il drone 'made in Ue', c'è anche Finmeccanica
Alleanza tra 7 Paesi, nuova generazione velivoli da 2020
BRUXELLES, 20 NOV - Nasce il drone europeo: a
partire dal prossimo decennio, piccoli aerei senza pilota
prodotti da Eads, Dassault e Finmeccanica solcheranno i cieli
dell'Ue (e di Paesi terzi potenziali clienti) per missioni
militari e civili, come la sorveglianza delle frontiere esterne
o la lotta contro l'immigrazione clandestina nel Mediterraneo.
Sette Paesi europei - Italia, Germania, Francia, Spagna,
Grecia, Polonia e Olanda - si sono infatti impegnati a lanciare
programmi comuni di droni, con l'obiettivo di produrre la
prossima generazione di velivoli senza pilota a partire dal 2020
su scala europea.
I ministri della Difesa riuniti a Bruxelles hanno
approvato i progetti di sviluppo di droni Male (media altezza,
lunga durata), che devono ora passare al vaglio - ma l'esito
appare scontato - dei capi di Stato e di governo durante il loro
vertice di dicembre, dedicato in parte alla difesa.
All'Agenzia europea per la difesa (EDA) è stato affidato un
programma di ricerca sull'uso dei droni sia civile che militare,
data l'utilità di usarli ad esempio nel monitoraggio del
Mediterraneo.
I droni, essenziali per le missioni di difesa ma ora usati
anche dagli agenti immobiliari per fotografare le proprietà in
vendita dall'alto, con panoramiche a volo d'uccello, vengono per
il momento prodotti soltanto negli Usa ed in Israele.
Trattandosi di un settore in piena espansione, l'iniziativa
europea mira a proporre un'alternativa ai Raptor e Predator
statunitensi o agli SpyLite israeliani, e di farlo in tempi
brevissimi.
Anche l'Iran sta lavorando al suo drone: proprio nei giorni
scorsi è stato presentato alla stampa un prototipo di Fotros, un
drone gigante verosimilmente ispirato a un Predator caduto in
Iran per un guasto (catturato secondo Teheran).
I droni Usa sono diventati tristemente famosi in Paesi come
Afghanistan, Pakistan e Yemen, in quanto killer di attivisti e
terroristi islamici ricercati dagli Stati Uniti. Con il
presidente Barack Obama, gli aerei senza pilota sono diventati
una delle armi essenziali nella lotta contro il terrorismo
internazionale, in quanto molto efficaci senza mettere in
pericolo le vite dei militari a stelle e strisce. Ma ci sono
ovviamente polemiche: sarebbero decine se non centinaia le
vittime civili, un 'danno collaterale' che secondo alcuni
esperti rappresenta un vero e proprio crimine di querra.
Quasi fosse un tragico videogioco, i droni militari Usa
vengono pilotati da esperti piloti a migliaia di chilometri di
distanza, da una delle 22 basi Usa allestite con speciali
joystick (alcune delle quali nel deserto) o dalla base di
Ramstein, in Germania.
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