Gli
Stati Uniti e Israele da Venerdì hanno perso automaticamente il diritto
di voto presso l'Unesco, poichè non hanno mostrato alcun impegno per il loro
contributo finanziario per l'organizzazione.
"Nella lista dei paesi che perderanno il diritto di voto non ci sarnno nè gli Stati Uniti nè Israele", ha detto una fonte anonima dell'agenzia Onu all'AFP. "Né l'uno né l'altro hanno presentato la documentazione necessaria questa mattina per evitare di perdere il diritto di voto", ha aggiunto la fonte. Entrambi
i paesi hanno improvvisamente smesso di pagare il loro contributo, dopo
l'ammissione della Palestina nel 2011 all'interno del UNESCO.
Il ritiro degli Stati Uniti ha provocato una grave crisi finanziaria
per l'organizzazione, che ha perso il 22% del suo bilancio che va da 653
a 507 milioni dollari. 300 persone oggi potrebbero perdere il posto di lavoro a causa di questo calo nel bilancio.
Nonostante queste difficoltà, il Direttore Generale dell'UNESCO, Irina
Bokova, che era riuscita a raccogliere 75 milioni dollari per la lotta
contro la crisi, è stata rieletta ai primi di ottobre. "L'elenco dei paesi che non avranno il diritto di voto sarà probabilmente annunciato domani (Sabato) in seduta plenaria", ha detto la stessa fonte dell'Unesco.
L'amministrazione degli Stati Uniti ha assicurato questo Sabato 9
novembre farà il possibile per ripristinare i finanziamenti all'UNESCO da parte
degli Stati Uniti e riconquistare il diritto di voto perso da
Washington, ha detto l'ambasciatore degli Stati Uniti presso l'Agenzia
Culturale delle Nazioni Unite.
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