Le fonti ufficiali hanno definito
la visita di Netanyahu ha Mosca “una breve visita di lavoro”. Ed intanto
le trattative di Vladimr Putin sono durate circa tre ore e si sono
concluse verso mezzanotte.
Durante
il suo discorso il primo ministro ha fatto più volte un passo indietro
dalla tribuna ed ha messo le mani sul petto in segno di una particolare
sincerità e fiducia nei confronti di Putin e della Russia in generale.
Il giorno prima a
Ginevra si sono riprese le trattative di Teheran con i sei paesi
mediatori (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza
dell’ONU, ossia la Russia, Cina, USA, Gran Bretagna e Francia più la
Germania). I partecipanti alle trattative sono ottimisti e sperano di
raggiungere un accordo.
Facendo il bilancio dei
negoziati con il primo ministro israeliano Vladimir Putin ha posto
l’accento sul carattere particolare dei rapporti tra Russia ed Israele e
sulle loro ulteriori prospettive:
I
rapporti tra i nostri paesi hanno carattere amichevole e
reciprocamentre vantaggioso, viene mantenuto attivamente un dialogo
politico. Abbiamo discusso in dettaglia con il primo ministro le
questioni chiave dell’interazione bilaterale, abbiamo tracciato piani
per il futuro. L’anno scorso l’interscambio è ammontato a 3 miliardi di
dollari. La cifra non è grande ma, malgrado le tendenze negative
esistenti nell’economia mondiale, abbiamo una dinamica buona. Si allarga
la cooperazione nel settore energetico e nell’agricoltura. I nostri
programmi comuni prevedono lo studio da parte di specialisti nazionali
di due apparati spaziali per la parte israeliana. Un altro indirizzo
importante è la farmaceutica e la medicina.
A sua volta Benjamin Netanyahu ha ringraziato il presidente russo per la possibilità di un dialogo aperto e costruttivo:
Sotto
la Sua direzione i rapporti tra Russia ed Israele sono diventati
univocamente più caldi, stretti ed anche più produttivi e sinceri. La
nostra cooperazione cresce e si allarga, e possiamo elevarla ad un nuovo
livello più alto. Tra i nostri popoli esiste, a mio parere, una vera
simpatia.
Secondo l’opinione del premier
israeliano, i rapporti tanti calorosi si basano in primo luogo sul fatto
che in Israele vive un immenso numero di persone provenienti dalla
Russia, le quali non solo conoscono la cultura russa e parlano il russo,
ma hanno anche conservato uno stretto legame con la loro patria.
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