venerdì 12 aprile 2013

Inchiesta della Human Rights Watch in Siria



 Inchiesta della Human Rights Watch in Siria 



12/04/2013

Human Rights Watch dice che ha visitato 52 siti nel nord-ovest della Siria, documentando 59 attacchi illegali e dimostrando  gravi violazioni del diritto internazionale.
HRW afferma che sono necessarie misure urgenti da parte delle Nazioni Unite, come le sanzioni mirate, un embargo sulle armi e il rinvio della situazione all’attenzione della corte penale internazionale. Si stima che le azioni illegali del governo siriano, ad oggi, abbiano portato alla morte di almeno 70.000 persone.

Nella sua relazione – “Death from the Skies - Morte dal Cielo” - HRW denuncia che dalla fine di luglio 2012, raid aerei regolari, da parte dell’Air Force siriana, presso i territori che sono sotto il controllo delle forze di opposizione, hanno distrutto intere città, paesi e quartieri.

HRW ha visitato tra lo scorso agosto e dicembre, i territori sotto controllo dell’opposizione, tra i quali, i siti governatorati di Aleppo, Idlib e Latakia nel nord-ovest del paese, e ha parlato con i testimoni e le vittime degli attacchi, insieme a quattro disertori siriani dell’Air Force, ed ha trovato le prove, che le forze governative avevano lanciato attacchi di artiglieria su panetterie e civili in attesa di comprare il pane, e sugli ospedali. 

In altri casi, le forze siriane avevano usato mezzi come le bombe incendiarie ad alto potenziale esplosivo (che possono causare perdite su grandi aree),  i cui effetti distruttivi sono già stati resi noti. 

I quattro disertori hanno detto all’HRW che i comandanti hanno ordinato loro di attaccare le aree urbane - pur essendo in grado di prendere misure adeguate per proteggere i civili - "in parte per instillare la paura nella popolazione civile nelle roccaforti dell'opposizione, e anche per privare l'opposizione del suo sostegno".
Il rapporto documenta anche nuove prove dell'uso di armi a grappolo, vietate a livello internazionale a causa della loro natura distruttiva, e si riserva dalle critiche verso le  forze di opposizione, che avrebbero messo a volte le loro strutture in zone densamente popolate, aumentando quindi il rischio di coinvolgere  i civili nel fuoco incrociato. 

Lo Staff

Nessun commento:

Posta un commento