Colpo di Stato nella Repubblica Centrafricana
Lunedì 08/04/2013
L'insediamento di un presidente
musulmano a capo della Repubblica Centrafricana, dopo un colpo
di stato militare, sta causando un crescendo di tensione, nel Paese
a maggioranza cristiana, nonostante i richiami alla calma da parte
dei leader religiosi del paese.
Dieudonne Nzapalainga, l'arcivescovo
cattolico di Bangui, ha detto all'agenzia France Press “Siamo
seduti su una bomba. Un malvagio stregone potrebbe far saltare in
aria tutta la casa e non voglio che il problema venga sottovalutato “
Michel Djotodia, protetto dalla sua
coalizione ribelle dei Seleka, si è dichiarato primo leader
musulmano del paese, dopo la presa al potere a seguito del colpo di
stato, che ha rovesciato il presidente Francois Bozize, il 24 marzo,
il quale a sua volta, aveva accusato i Seleka di far parte del gruppo
appartenente alla corrente dei terroristi wahabiti .
Spodestando il
presidente Bozize la scorsa settimana, Djotodia ha dichiaranto "La
Repubblica Centrafricana è uno Stato laico. E' vero che io
sono musulmano, ma devo servire il mio paese, e tutto il popolo
dell’Africa Centrale.Tuttavia, -ha aggiunto- alcune
persone con cattive intenzioni vorrebbero condurre il paese ad un
conflitto inter-religioso".
Pastor Nicolas Guere
Koyame, leader dell'Alleanza degli Evangelisti nella Repubblica
Centrafricana ha dichiarato: "Le nuove autorità non sono lì
per uno scopo religioso, ma per un obiettivo politico. Essi devono
presentare la loro agenda politica per convincere la popolazione."
Allo stesso modo,
l'Imam Oumar Kobline Layama, presidente della Comunità islamica, ha
detto che i ribelli non devono fare il gioco di coloro "che
vogliono trasformare questo cambiamento in un problema religioso. Non
dobbiamo distruggere questa convivenza, che abbiamo avuto per più di
50 anni. I leader di Seleka devono rispettare i principi dell'Islam.
L'Islam non incoraggia la divisione, il furto e il saccheggio. I non
musulmani devono dire: "Oggi è il nostro turno! Non c'è 'svolta;
Siamo tutti abitanti dell’Africa Centrale."
Il paese di quasi
cinque milioni di persone è prevalentemente cristiano, e solo il 15
%, circa, è occupato da musulmani, che sono concentrati nel nord,
dove la ribellione ha avuto inizio.
Le diverse religioni
hanno sempre convissuto pacificamente e i leader di entrambe le parti
hanno esortato la gente a non confondere il fatto che vi è un leader
musulmano, con l '"islamizzazione" del Paese.
Lo Staff
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