martedì 23 aprile 2013

Continuano i massacri in Siria



Continuano i massacri in Siria

23/04/2013

Truppe governative siriane hanno sequestrato una cittadina nei pressi di Damasco, uccidendo almeno 80 persone, tra cui donne e bambini, e alcuni attivisti dell'opposizione.
L'esercito ha preso d'assalto la città di Jdaidet al-Fadl, dopo cinque giorni di pesanti combattimenti.
 
Almeno 70.000 persone sono morte da quando ha avuto inizio la rivolta contro il presidente Bashar al-Assad nel marzo 2011.
 
Gli ultimi omicidi mettono in luce come l'esercito cerca di rompere il cerchio all’interno del quale sono situate le aree controllate dai ribelli intorno a Damasco.
 
L'Osservatorio siriano per i diritti umani (SOHR), un gruppo di attivisti con sede nel Regno Unito, hanno detto di essere in grado di identificare almeno 80 persone uccise a Jdaidet al-Fadl, a sud-ovest della capitale. 'Sommariamente giustiziati'

Il SOHR - che ha anche rilasciato filmati dello spargimento di sangue - ha detto che alcune delle vittime sono state uccise in massa. Ci sono state segnalazioni di ben 250 morti.

Nel frattempo, l’agenzia di stampa Reuters ha citato un attivista Abu Ahmad al-Rabi che conferma l’uccisione sommaria di almeno 85 persone in città, e aggiunge "Temiamo che le vittime del massacro siano molte più alti”.
 
L'agenzia di stampa Sana ha confermato che gli scontri hanno avuto luogo a Jdaidet al-Fadl.
Si dice che un certo numero di "terroristi" sono stati uccisi e feriti, senza fornire ulteriori dettagli.
Sabato scorso, il Segretario di Stato americano John Kerry ha annunciato il raddoppio degli aiuti americani per i  ribelli siriani, comprese le nuove - non letali - attrezzature militari.
 
I ribelli stanno spingendo sulla richiesta di  forniture militari e insistito sul fatto che si deve fare attenzione che queste armi non cadano " nelle mani sbagliate".
 
Lo Staff

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