In Birmania non si dorme più
12/04/2013
Le uccisioni di decine di musulmani, in una recente ondata di violenza
settaria in Birmania centrale, stanno lasciando la gente uno stato di paura e
panico.
Mohamed Irshad,
musulmano residente a Nyunt Mingalar Taung nella capitale Yangon ha detto in un’intervista
a Reuters, mentre tornava a casa dalla preghiera in una moschea del quartiere "Di
notte non dorme più nessuno, abbiamo paura che da un momento all’altro ci
vengano ad attaccare"
L'imam ha avvertito la sua congregazione di non lasciarsi coinvolgere nella violenza, ma di essere pazienti e mantenere la calma e a pregare insieme per la pace.
La violenza ha coinvolto
negli attacchi anche moschee e scuole islamiche che sono state
incendiate a decine in diverse città della Birmania centrale. Un incendio lo scorso
2 Aprile, ha sventrato una scuola islamica, lasciando 13 bambini morti. I
funzionari hanno dichiarato che l’incendio è stato causato da un difetto nelle apparecchiature
elettriche, ma molti musulmani ritengono che il fuoco sia stato doloso.
Molti hanno dato la
colpa ai monaci buddisti per incitamento alla violenza contro i musulmani nel
paese asiatico. L'ultimo round di violenza è stato innescato dopo che
alcuni monaci buddisti hanno predicato un cosiddetto "movimento 960",
che rappresenta una forma radicale di nazionalismo anti-islamico che spinge i buddisti
a boicottare i negozi e i servizi a conduzione di musulmani.
Kyi Lwin, che vende DVD nel centro di Yangon, ha detto che il
movimento non era nato come anti-islamico, ma aveva lo scopo di "costruire
un recinto" intorno al Buddismo e scoraggiare i buddisti ad interagire con i musulmani che avrebbero
potuto cercare di convertirli. Ma Than Htwe ha
detto che ha dovuto mettere un adesivo "969" sulla sua bancarella di
succo, perché temeva che qualcuno potesse pensare che fosse musulmano, rischiando di perdere la
sua attività.
Aye Chan Naing,
direttore esecutivo del gruppo mediatico Democratic Voice of Burma, ha detto
a Reuters. "I Monaci predicano apertamente di prendere di nuovo in
mano le imprese buddiste. Che piacciono a un sacco di gente." I musulmani
rappresentano il 5 % della Birmania che è costituita da 60 milioni di abitanti,
ma nonostante la loro minoranza, essi rappresentano la maggioranza all’interno della
classe sociale dei mercanti più ricchi, e questo avrebbe alimentato il
risentimento all’interno della comunità.
Almeno 110 persone secondo
il governo sono state uccise in attacchi contro i musulmani Rohingya nello Stato
Rakhine in Occidente nel 2012, e a decine di migliaia di loro, è stata negata la
cittadinanza per la Birmania e sono apolidi, costretti a rimanere
segregati nei campi.
L'ostilità contro i
Rohingya è di lunga data, mentre a Yangon dove si trovano insieme monasteri buddisti,
moschee islamiche, chiese cristiane e templi indù, la vita scorre serena; In un
angolo di strada, Zaw Min, un libraio buddista, svolge la sua attività seduto
accanto al suo vecchio amico musulmano, che vende telecomandi TV da oltre 10 anni. Gli uomini passano la
maggior parte delle loro giornate seduti fianco a fianco su sgabelli di plastica, e la
loro amicizia è emblematica in questo difficile e complicato rapporto che si
sta creando tra buddisti e musulmani. Zaw Min ha detto che spesso si difendono
l'un l'altro quando un cliente inizia a fare discussioni.
Ma è saltato subito
all’occhio, sul suo banco, l’adesivo attaccato in bella vista, con la scritta "969" e quando gli è stato chiesto il perchè, ha detto che non avrebbe comprato nulla da un musulmano, ammenochè non c'era
davvero nessuna alternativa...
e quando è stato
chiesto di commentare, il suo amico musulmano si è limitato a scuotere la testa
senza alzare lo sguardo.
Zaw Min ha detto che
i buddisti dovrebbero sostenere le imprese dei buddisti, che usano il loro
denaro per fare donazioni ai monaci e per contribuire alla costruzione dei
monasteri. ed ha aggiunto "Se c'è una
lotta tra le religioni, mi batterò per la religione buddista,".
Nessun commento:
Posta un commento