Erdogan nega la "primavera turca"
04/06/2013
ANKARA - In mezzo alle feroci proteste contro il suo governo, il primo ministro turco Erdogan ha respinto l'idea di parlare di una rivolta popolare nel paese dei pesi massimi.
"Quelli in Turchia che parlano della primavera turca hanno ragione, la stagione è, infatti, la primavera," ha detto Erdogan in una conferenza stampa teletrasmessa prima della sua partenza per il Marocco e citata dall'agenzia di stampa France-Presse (AFP).
"Ma ci sono coloro che cercano di trasformarla in un inverno."
Proteste feroci, scontri e feriti hanno inghiottito le principali città turche nei giorni scorsi nel corso di un piano di riqualificazione del governo di Istanbul.
I manifestanti dicono che i piani del governo per una replica di epoca ottomana, che prevede la costruzione di caserme negozi abitazioni e un edificio in piazza sono parte dei piani atti ad "islamizzare" la Turchia.
I manifestanti hanno marciato Domenica sotto gli uffici di Erdogan a Istanbul e nella capitale Ankara, accendendo fuochi e urlando slogan del tipo: "Dittatore, dimettersi ... Noi resisteranno finché si vince!".
Alcuni osservatori hanno paragonato la protesta a quelle precedenti che hanno colpito diversi leader arabi nel 2011.
Ma Erdogan, che è stato al potere dal 2002, ha respinto il parlare di una "primavera turca".
"C'era un sistema multi-partitico nei paesi della Primavera araba?" ha chiesto Erdogan.
Poi con tono duro, il leader turco ha descritto i manifestanti come "vandali".
"Si tratta di una protesta organizzata da elementi estremisti", ha detto Erdogan.
"Il fatto che l'Akp ha aumentato i suoi voti in tre elezioni di fila e ha vinto con successo due referendum, mostra come la gente di questa nazione hanno abbracciato il partito AK."
Il potere, la giustizia e lo sviluppo condotti da Erdogan, per più di un decennio, hanno aumentato la sua quota di voto in ciascuna delle ultime tre elezioni.
La Turchia è cresciuta economicamente e la sua influenza è aumentata drammaticamente in Medio Oriente e su scala globale.
Ma molti turchi, tra cui alcuni ex sostenitori, accusano Erdogan di crescere in maniera sempre più autoritaria, e di imbavagliare i media, stringendo la presa del suo partito sulla situazione e mettendo la religione al centro della politica, in violazione della costituzione laica della Turchia.
Lo staff
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