martedì 17 settembre 2013

Bambini maltrattati e abusati In Italia sono circa 100 mila

 Bambini maltrattati e abusati In Italia sono circa 100 mila 

17/09/2013
 
Un bambino su 10 è maltrattato. Più della metà sono femmine (52,7%). L'indagine del  Cismai e Terre des Hommes ha realizzato una casistica e la tipologia prevalente è risultata essere la trascuratezza materiale e/o affettiva, che incide per il 52,7%. Segue la violenza assistita (16,6%), maltrattamento psicologico (12,8%), abuso sessuale (6,7%)

ROMA - Un bambino su 100 in Italia ha subito maltrattamenti e più della metà sono femmine. Sono i dati del rapporto "Maltrattamento sui bambini: quante le vittime in Italia?" raccolti da Terre des Hommes e Cismai nell'ambito di un'indagine quali-quantitativa presentata oggi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. "Se non si quantifica un fenomeno lo si può usare come si vuole: negandolo o esaltandolo". Le parole del presidente del Cismai, Dario Merlino, fotografano bene l'importanza della ricerca presentata oggi a Roma presso la sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei ministri.

E' la prima indagine. Il Cismai è il Coordinamento italiano servizi contro i maltrattamenti e l'abuso all'infanzia, e insieme a Terre des Hommes ha messo in piedi la prima indagine nazionale quali-quantitativa sul maltrattamento a danno dei bambini. Si tratta di "un inizio", ha detto Merlino, ricordando che da troppo tempo si aspetta che le istituzioni decidano di raccogliere i dati sul maltrattamento dei bambini in Italia. E che troppo spesso ci si ferma davanti all'apparente difficoltà e vastità del lavoro. Risultato: non esiste alcun monitoraggio. "Vogliamo dimostrare che invece è possibile, e che si tratta necessariamente di un work in progress", ha detto Merlino

I dati. I numeri che emergono da questa prima ricerca sono allarmanti, e lasciano pensare che il fenomeno del maltrattamento sui bambini sia sottostimato. Secondo l'indagine, infatti, sono quasi 100 mila i bambini in Italia vittime di maltrattamenti e abusi. Più della metà sono femmine (52,5%). L'indagine ha realizzato una casistica di possibili maltrattamenti. La tipologia preponderante è risultata essere la trascuratezza materiale e/o affettiva, che incide per il 52,7%. Segue la violenza assistita (16,6%), maltrattamento psicologico (12,8%), abuso sessuale (6,7%), patologia delle cure - in cui va considerata sia la penuria di cure che la ipercuria - (6,1%) e maltrattamento fisico (4,8%).

Difficile classificare. Si tratta di una suddivisione necessariamente carente, perché è difficile fotografare e classificare le tante e diverse forme di maltrattamento a cui può essere sottoposto un bambino, come ha sottolineato l'assessore del Comune di Napoli alle politiche Sociali e del Welfare, Roberta Gaeta, ricordando alcune caratteristiche della sua terra: bambini che crescono in un contesto di illegalità, oppure i minori stranieri non accompagnati che a volte non sono neanche censiti.

La metodologia. L'indagine è stata condotta su un campione di 31 Comuni italiani, attraverso un questionario elaborato da Cismai e Terre des Hommes che chiedeva di rilevare la situazione al 31 gennaio 2011. La popolazione intercettata è di quasi 5 milioni di abitanti, di cui 758.932 minori. I minori a carico dei servizi sociali erano 42.280, dei quali 7.464 per maltrattamento, cioè appunto lo 0.98% dei minori residenti.

Un fenomeno non compreso. L'indagine oltre ad accendere i riflettori sulla realtà del maltrattamento sui minori, evidenzia anche una scarsissima preparazione del paese sulla capacità di quantificare e leggere il fenomeno. Per questo Cismai e Terre des Hommes chiedono con urgenza "l'istituzionalizzazione di sistemi e procedure standard di registrazione dei dati". E non si tratta solo di "contare", ma di conoscere il fenomeno per poi poter attivare politiche di prevenzione adeguate. Per farlo, hanno sottolineato i molti interventi durante la presentazione della ricerca, è necessaria da una parrte volontà politica, e dall'altra investimento economico.

Le conclusioni.
"In questi due anni di autority - ha osservato Vincenzo Spadafora, Garante per l'Infanzia - mi sono reso conto che uno dei grandi problemi di questo Paese è l'assoluta mancanza di coordinamento tra i vari servizi e tra le varie risorse esistenti". E ha aggiunto: "Girando per i territori mi accorgo di quanto i tagli dei fondi ai Comuni pesano drammaticamente su questo settore. Se i servizi funzionano bisogna ringraziare innanzitutto la grande professionalità e la grande passione di chi lavora su questi temi. Proprio in queste ore  -  ha detto Spadafora - abbiamo avviato un'indagine per capire quanto si investe sull'infanzia, e anche quanti soldi per varie ragioni non siamo mai riusciti a spendere, e penso ai finanziamenti europei".(LaRepubblica)

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