L’azienda olandese che rifiuta il contratto con le colonie israeliane: “Abbiamo una morale”
12/09/2013
La Royal HaskoningDHV, un’azienda ingegneristica con sede in Olanda e che lavora a livello internazionale, ha comunicato che non parteciperà più al progetto di costruzione di un impianto di trattamento delle acque reflue di Kidron, Gerusalemme Est. Lo ha riportato il sito del movimento BDS – Italia.
Portiamo avanti il nostro lavoro “con il massimo rispetto per la moralità e delle leggi e delle regole internazionali“, annuncia l’azienda nel comunicato. “Il futuro coinvolgimento nel progetto potrebbe risultare essere una violazione della legge internazionale. Questo ha portato alla decisione di Royal HaskoningDHV di non parteciparvi”.
Anche la Palestinian Water Authority si è opposta alla costruzione dell’impianto e ha accolto con piacere la decisione della Royal HaskoningDHV. Il portavoce Shaddad Attili ha dichiarato che l’impianto sarebbe dovuto sorgere su un territorio occupato e che, se realizzato, sarebbe utilizzato da diverse colonie illegali. ”Dal 1995″, ha aggiunto Attili, “dei trenta progetti presentati al Joint Water Committee (ente responsabile delle questioni dell’acqua tra israeliani e palestinesi, ndr), solo quattro hanno ricevuto il permesso; quelle approvate hanno poi anche riscontrato rallentamenti sul piano burocratico”.
Nel 2010 la PWA aveva presentato un progetto per costruire un impianto di depurazione delle acque di scarico che avrebbe dovuto rifornire di acqua le campagne attorno a Gerusalemme Est, coltivate principalmente da contadini palestinesi. Il progetto è stato immediatamente respinto.
“L’acqua è essenziale per la vita”. Così l’Organizzazione Mondiale della Sanità apre, sul sito, la sezione dedicata all’acqua. “La quantità di acqua dolce sulla terra è limitata, e la sua qualità è sotto pressione costante. Preservare la qualità delle acque dolci è importante per la fornitura di acqua potabile, la produzione alimentare e l’uso dell’acqua ricreativo”.
In Cisgiordania, costellata di illegali insediamenti israeliani, i palestinesi usufruiscono di 70 litri al giorno pro capite; i coloni israeliani invece 300. La FAO ha dichiarato che lo standard quotidiano per avere uno stile di vita dignitoso è di 120 litri. (frontierenews)
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