mercoledì 25 settembre 2013

La moschea è senza soldi, in prestito anche le sedie

La moschea è senza soldi, in prestito anche le sedie 

25/09/2013

Pordenone, i musulmani alle prese con i costi: entro l’anno devono 115 mila euro alla banca. Sperano nel ritorno dell’Imam Ouatiq, che è dovuto andare in Francia per motivi economici, legati alla mancanza di lavoro.

" La spesa per garantire un Imam  è impossibile fino al 2014" ha detto Abdel Meguid Samir, che prega insieme ai suoi fratelli  nella moschea in Comina. 

"A fine  Ramadan, anche l'Imam arrivato dal marocco per guidare i fedeli in preghiera, durante questo mese sacro, è andato via." 

"Recitiamo il Corano cinque volte al giorno   – ha affermato – e ci aiutiamo a vicenda perchè una guida religiosa costa troppo. Andiamo avanti con le nostre forze"

Nel centro culturale islamico servono anche sedie e tavoli. «Chiediamo le sedie in prestito per le cerimonie pubbliche – spiega Samir –. Se qualche pordenonese vuole donare qualche arredo, pregheremo per la sua anima generosa». 

Il conto in sospeso che la comunità deve affrontare è quello del mutuo che pende sul capannone–moschea. «Entro dicembre pagheremo 115 mila euro di Iva alla banca – mettono i conti in chiaro –. Poi, il mutuo di altri sei anni sarà più leggero, di quattromila euro mensili».

L’Imam storico di Pordenone è emigrato in Francia con la famiglia, in cerca di lavoro. La moglie, al telefono, racconta che ha li ha trovato un' occupazione: ci fosse anche a Pordenone, potrebbero rientrare dal paesenel quale  hanno affittato una casa, vicino a Clermont. «Ci mancano gli amici pordenonesi – ha salutato a nome di Ouatiq –. Speriamo che ci siano le condizioni per tornare, tra un anno».

Sono duemila i musulmani rimasti senza Imam, in provincia. «Apriremo la ricerca di un Imam nel 2014 – prevede Samir –. Dobbiamo offrire una casa e il vitto minimo. Al momento, la nostra comunità non può reggere la spesa». La festa del sacrificio, tra 22 giorni, sarà celebrata nella moschea.

«La nostra festa – ha confermato Samir – si svolge nel segno dei principi fondamentali di pace, solidarietà, rispetto e armonia. Per la nostra fede è importante il dialogo, occorre dire no alle provocazioni e vivere in pace a Pordenone».

I fedeli musulmani stendono i tappeti per la preghiera, mentre le donne sono separate nelle sale della moschea, come vuole la tradizione. Tra i fedeli che arrivano in moschea da ogni parte della provincia di Pordenone, ci sono soprattutto marocchini, senegalesi, albanesi e africani, con qualche raro italiano. 

«Preghiamo per i fratelli dell’Egitto – ha ricordato Samir – per tutti quelli in cerca di lavoro e per trovare presto un Imam»

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