Cina: Continuano le pressioni sui musulmani uiguri
22/09/2013
Continuano le pressioni
sui musulmani uiguri, le autorità cinesi hanno infatti posto la bandiera della
Cina a capo di una moschea nella Cina occidentale. Una mossa denunciata
dagli attivisti, come un tentativo di incrollabile fedeltà a Pechino in
vista della loro fede.
"Essi stanno essenzialmente dicendo, che la bandiera è superiore alla religione", ha detto
Ilham Tohti, un eminente sostenitore dei diritti deli Uighur, ad Al
Jazeera Mercoledì, 18 settembre.
"Hanno messo la bandiera in un posto molto sensibile della moschea."
Le autorità hanno collocato la bandiera cinese sul
mihrab, la nicchia tradizionale presente in tutte le moschee che indica la direzione di
Mecca, nella moschea di Aksu Xinjiang, nella Regione autonoma Uighur.
Le polemiche erano già cominciate quando le restrizioni erano state imposte alle donne musulmane, attraverso il divieto di indossare l'hijab nei luoghi pubblici, ma non solo, infatti le autorità hanno anche impedito agli studenti sotto i 18 anni di digiunare durante il Ramadan. Altre limitazioni sono state imposte sulle persone che cercano di partecipare alla preghiera nelle moschee.
GliUiguri musulmani, sono una minoranza di lingua turca di otto milioni che vive nella regione nord-occidentale dello Xinjiang.
Lo Xinjiang,
che gli attivisti chiamano Turkestan orientale, è una regione autonoma dal 1955, ma
continua ad essere oggetto di massicce repressioni da parte della autorità cinesi .
Gruppi per i diritti accusano le autorità cinesi di repressione
religiosa contro i musulmani uiguri nello Xinjiang, in nome della lotta
al terrorismo.
I musulmani accusano il governo di aver dislocato milioni di persone di etnia Han
nel loro territorio, con l'obiettivo finale di cancellare la loro
identità e la loro cultura.
Gli analisti dicono che la politica di trasferimento degli Han cinesi nello
Xinjiang, serva a consolidare l'autorità di Pechino, che ha aumentato la quota di
Han nella regione dal cinque per cento nel 1940 a più del 40 per cento attuali
.
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