martedì 29 ottobre 2013

Onu allarme per la "segregazione" dei musulmani in Birmania

Tomás Ojea Quintana, relatore speciale sulla situazione dei diritti umani in Birmania, Venerdì 25 ottobre durante una conferenza stampa, si è detto allarmato per la "segregazione"  che sta affrontato la minoranza musulmana Rohingya.

"Tutti gli aspetti della vita sono colpiti dalla discriminazione, in particolare nell'accesso alla sanità e all'istruzione" e "questa segregazione comporta anche limitazioni di movimento imposta alla comunità Rohingya", si legge nela relazione per le Nazioni Unite.

Secondo il relatore speciale, "c'è un divario tra le misure adottate dal governo centrale e la volontà delle autorità locali di prendere parte a questi sforzi. Infine ha reso omaggio alle azioni eseguite da alcuni membri della comunità locale, per la promozione della "tolleranza religiosa, citando in particolare" un monaco buddista che aveva accettato di accogliere 1.000 musulmani in fuga dai combattimenti che si stanno svolgendo nella provincia di Kachin. " Un gesto per molti versi "notevole", considerato che  molti monaci buddisti in Birmania, sottoscrivono e sostengono attivamente la campagna di odio lanciata contro i musulmani.

Egli ha anche lamentato che la nuova Costituzione del Myanmar, dà al governo centrale, lo stato di  diritto di proprietà, sui terreni delle campagne, permettendogli così di condurre la confisca e espropriazione dei terreni a suo piacimento. 

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