martedì 29 ottobre 2013

Egitto, giudici rinunciano a processare capi Fratellanza: "Disagio a proseguire"

Gli imputati, che oggi non erano presenti in aula, sono accusati di avere incitato a uccidere manifestanti e di essere stati in possesso di armi ed esplosivi durante una manifestazione contro Morsi a giugno

I tre giudici della corte d'assise del Cairo hanno rinunciato al loro incarico nel processo per incitazione alla violenza nei confronti della guida della Fratellanza Mohamed Badie e ai suoi due vice: Khairat el Shater e Rashad al-Bayoumi. I giudici hanno invocato "disagio" a proseguire all'inizio dell'udienza fissata per oggi. I tre giudici hanno tuttavia ordinato di mantenere agli arresti gli accusati (che sono in tutto 35) prima di annunciare il passo indietro.

L'ordine di arrestare la guida suprema dei Fratelli Musulmani risale allo scorso luglio. L'accusa a carico del leader del movimento islamista è di incitamento alla violenza e di possesso di armi ed esplosivi, in relazione agli scontri avvenuti a Nasr City il 30 giugno scorso pochi giorni prima della destituzione del presidente Mohamed Morsi, davanti alla sede della Guardia Repubblicana. Scontri cui sono morte almeno 55 persone (77 secondo la Fratellanza). Per quelle violenze, sono sotto accusa circa 200 persone.

l processo nei confronti di Badie (nella foto) e degli altri alti dirigenti della Fratellanza ha preso avvio due mesi fa ed oggi è arrivato alla sua seconda udienza. Una fonte giudiziaria ha detto all'Ansa che l'autoricusazione dei giudici è da legare all'assenza in aula degli imputati, per motivi di sicurezza. Il 4 novembre è prevista l'apertura del processo nei confronti del deposto presidente Mohamed Morsi, imputato delle violenze scoppiate davanti al palazzo presidenziale lo scorso dicembre. In base alla legge egiziana l'imputato deve essere presente in aula per la prima udienza per ascoltare i capi d'imputazione. (LaRepubblica)

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