«Un mondo diverso è possibile con gli orti sociali»
Castelletto sopra Ticino (cim)
Si
stanno raccogliendo proprio in questi giorni i primi frutti dell'orto sociale
che un gruppo di castellettesi ha cominciato a coltivare circa un mese fa.
L'idea è nata dal castellettese Franco Sulayman La Spina, che ha portato
avanti un progetto che in altri paesi è già diventato una realtà radicata e
importante. «La valorizzazione di un territorio, non può non passare dalla sua
cura - dice La Spina - già in diverse città e paesi l'orto in
"comune" è una realtà, la terra coltivata non dà solo frutti, ma dà
anche l'occasione per vivere insieme rompendo quell'isolamento che ha
impoverito l'uomo e lo ha reso sempre più dipendente di un sistema
economico-sociale in mano a poche persone che attraverso il denaro possono
modificare la vita di miliardi di persone. Ho cercato di coinvolgere nel
progetto anche il Comune di Castelletto, interpellando alcuni assessori e in
questo momento sto aspettando le loro risposte».
Il progetto degli orti «in
comune» però è diventato realtà solo grazie all'impegno della castellettese Milena
Benfanti che ha concesso gratuitamente il suo terreno proprio per questo
scopo.
«Questa esperienza -continua La Spina- ha visto cooperare le diverse
anime religiose e laiche della cittadina, l'opera è stata offerta da membri
della comunità islàmica, i frutti sono stati messi a disposizione di chi ne
avesse bisogno, senza distinzione».
Lo Staff
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