lunedì 2 settembre 2013

"Noi, con il velo, rifiutate dalla palestra"


"Noi, con il velo, rifiutate dalla palestra"

 Due ragazze di origine egiziana accusano il Fit Village: i posti sono finiti ma solo per noi, questa è discriminazione 

Rania Abdellatif e Marwa Mahmoud

 02/09/2013

REGGIO EMILIA. Su consiglio di un’amica, venerdì Rania Abdellatif e Marwa Mahmoud, ragazze italiane di origine egiziana che lavorano per il Comune di Reggio, si sono presentate al Fit Village, nota palestra reggiana, per aderire alla super offerta: abbonamento per tutto settembre a soli 10 euro. Alla reception viene loro detto che il posto non c’è: le due amiche. convinte di essere state vittime di un atto discriminatorio, si sono già rivolte ad un avvocato. Ma i proprietari della palestra ribattono: è stato solo un malinteso.
«Siamo arrivate alla reception per iscriverci al Fit Village per il mese di settembre - racconta Marwa Mahmoud - e siamo state lasciate in attesa per un po’ mentre la ragazza che ci ha accolto si consultava con altri due colleghi. In seguito siamo state mandate nell’ufficio a parlare con la persona che si occupa degli abbonamenti per settembre, la quale ci ha comunicato che non potevamo iscriverci. I 100 posti disponibili infatti erano stati già prenotati. Ci è stato chiesto se eravamo iscritte ad altre palestre, ma non ci è stato offerto nessun pacchetto alternativo. Solo io infatti sono già iscritta alla palestra Modus, mentre Rania non ha nessun tipo di abbonamento. Abbiamo cercato di insistere, riuscendo a farci inserire in una lista d’attesa. Se si fossero resi disponibili altri posti saremmo state contattate. In caso contrario, saremmo dovute tornare lunedì per aver ulteriori notizie».
«La situazione - continua Marwa - non ci convinceva molto. Pensando di essere state discriminate, abbiamo fatto chiamare la palestra da una nostra amica. Presentatasi con il nome fittizio di Alessia Corradini, le è stato fissato subito un appuntamento per il pomeriggio successivo, assicurandole che non c’era alcun problema di posti e che sarebbe stata iscritta sin dal giorno seguente».
La storia però non finisce qui. Ieri le due ragazze, per avere una conferma, sono tornate al Fit Village con l’amica Greta Salavolti. Greta entra da sola e riesce a tesserarsi, accedendo senza problemi alla super promozione, che le dicono essere valida fino a lunedì. Sembrerebbe infatti che siano stati sbloccati altri posti, disponibili solo nel week end. Al termine del fine settimana infatti le iscrizioni sarebbero state chiuse. Ma né Rania, né Marwa vengono ricontattate dalla palestra per i posti vacanti. Non viene neppure comunicato loro che se fossero ripassate lunedì per avere notizie per quanto riguarda una loro possibile iscrizione sarebbe stato troppo tardi. La rabbia è tanta. Le due ragazze sono indignate e vogliono vederci chiaro.
«Di casi di discriminazione se ne sentono tanti, soprattutto verso noi islamici. Per questo vogliamo andare a fondo. Crediamo che il trattamento nei nostri confronti non sia stato corretto - dice Marwa Mahmoud - noi abbiamo il dovere morale di andare in fondo alla questione e capire, perché se c’è stata una discriminazione deve essere punita. Ed è giusto andare fino in fondo anche se si è trattato di un equivoco. Per questo motivo noi abbiamo già contattato un legale che ci consiglierà sul da farsi».
La situazione però è delicata. Una possibile azione legale potrebbe avere ripercussioni serie. Se non fosse dimostrata la discriminazione, le due ragazze rischierebbero una denuncia per diffamazione da parte della palestra accusata, che da questa situazione finirebbe per subire pubblicità negativa. (Gazzettadireggio)

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