martedì 2 aprile 2013

Prima del suicidio scrive a Bush e Cheney


Tomas Young  scrive una lettera George W. Bush e all’ex-vice-presidente Dick Cheney prima di suicidarsi

Martedì 02/04/2013


Tomas Young,  un veterano della guerra in Iraq che si era arruolato nell'esercito all'età di 22 anni,  a seguito del tristemente famoso 11 Settembre,  in un gesto estremo e disperato  dopo aver perso l’uso delle gambe durante un conflitto, si è suicidato; ma prima di farlo ha scritto una lettera , a nome dei veterani feriti e dei parenti delle vittime e dei feriti in Iraq,  da inviare al l'ex presidente George W. Bush e all'ex vice-presidente Dick Cheney, accusandoli di essere i responsabili di quello che è successo a lui e agli altri feriti e uccisi in Iraq.

Mr Young era entrato  a far parte delle forze di coalizione in Iraq dopo la cattura di Saddam Hussein,  ma il quinto giorno a Bagdad venne ferito dagli insorti, perdendo per sempre l’uso delle gambe. Dopo il suo ritorno negli Stati Uniti, dalla sua sedia a rotelle, ha collaborato alla realizzazione di un documentario per far luce sulla situazione del  conflitto in Iraq.  La moglie, Claudia Cuellar, ha dichiarato alla BBC World Service, che negli ultimi tempi  la sua situazione fisica si era aggravata, gli era diventato impossibile mangiare cibo solido, e veniva alimentato attraverso un tubo collegato allo stomaco, e sui fianchi gli si erano formate delle piaghe così profonde da far intravedere la carne cruda e le ossa.

Mr Young ha scritto nella sua ultima lettera: "Ad ogni livello - morale, strategico, militare ed economico - ... l’Iraq è stato un fallimento, e voi, Bush e Cheney, che avete iniziato questa guerra,  voi avreste dovuto pagare le conseguenze.  Il mio giorno della resa dei conti è sopra di me. Il vostro verrà. Spero che sarete messi sotto processo. Ma soprattutto spero, per il vostro bene, che troviate  il coraggio morale di affrontare quello che avete fatto a me e a tanti altri che meritavano di vivere. Spero che prima che il tempo sulla terra finisca, come il mio che sta per concludersi, troviate la forza  e il coraggio per stare davanti al pubblico americano e del mondo, e in particolare davanti al popolo iracheno, per chiedere loro perdono . "

La signora Cuellar dice della lettera: "Vogliamo solo  condividere la storia della nostra lotta, che è la storia della lotta e della sofferenza di tante persone, in modo da poter  cominciare a guardare la realtà delle conseguenze della guerra."


Lo Staff

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