mercoledì 20 novembre 2013

Nasce il drone 'made in Ue', c'è anche Finmeccanica

Alleanza tra 7 Paesi, nuova generazione velivoli da 2020

BRUXELLES, 20 NOV - Nasce il drone europeo: a partire dal prossimo decennio, piccoli aerei senza pilota prodotti da Eads, Dassault e Finmeccanica solcheranno i cieli dell'Ue (e di Paesi terzi potenziali clienti) per missioni militari e civili, come la sorveglianza delle frontiere esterne o la lotta contro l'immigrazione clandestina nel Mediterraneo.

Sette Paesi europei - Italia, Germania, Francia, Spagna, Grecia, Polonia e Olanda - si sono infatti impegnati a lanciare programmi comuni di droni, con l'obiettivo di produrre la prossima generazione di velivoli senza pilota a partire dal 2020 su scala europea.

I ministri della Difesa riuniti a Bruxelles hanno approvato i progetti di sviluppo di droni Male (media altezza, lunga durata), che devono ora passare al vaglio - ma l'esito appare scontato - dei capi di Stato e di governo durante il loro vertice di dicembre, dedicato in parte alla difesa.

All'Agenzia europea per la difesa (EDA) è stato affidato un programma di ricerca sull'uso dei droni sia civile che militare, data l'utilità di usarli ad esempio nel monitoraggio del Mediterraneo. I droni, essenziali per le missioni di difesa ma ora usati anche dagli agenti immobiliari per fotografare le proprietà in vendita dall'alto, con panoramiche a volo d'uccello, vengono per il momento prodotti soltanto negli Usa ed in Israele. Trattandosi di un settore in piena espansione, l'iniziativa europea mira a proporre un'alternativa ai Raptor e Predator statunitensi o agli SpyLite israeliani, e di farlo in tempi brevissimi. Anche l'Iran sta lavorando al suo drone: proprio nei giorni scorsi è stato presentato alla stampa un prototipo di Fotros, un drone gigante verosimilmente ispirato a un Predator caduto in Iran per un guasto (catturato secondo Teheran).

I droni Usa sono diventati tristemente famosi in Paesi come Afghanistan, Pakistan e Yemen, in quanto killer di attivisti e terroristi islamici ricercati dagli Stati Uniti. Con il presidente Barack Obama, gli aerei senza pilota sono diventati una delle armi essenziali nella lotta contro il terrorismo internazionale, in quanto molto efficaci senza mettere in pericolo le vite dei militari a stelle e strisce. Ma ci sono ovviamente polemiche: sarebbero decine se non centinaia le vittime civili, un 'danno collaterale' che secondo alcuni esperti rappresenta un vero e proprio crimine di querra.

Quasi fosse un tragico videogioco, i droni militari Usa vengono pilotati da esperti piloti a migliaia di chilometri di distanza, da una delle 22 basi Usa allestite con speciali joystick (alcune delle quali nel deserto) o dalla base di Ramstein, in Germania.

 

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