giovedì 9 maggio 2013

L'ONU condanna la politica di segregazione israeliana

 L'ONU condanna la politica di segregazione israeliana


09/05/2013

L'ONU ha detto in un rapporto pubblicato Giovedi, che la politica Israeliana " di segregazione" ha causato un profondo isolamento economico e lasciato più dell' 80 per cento dei bambini palestinesi a Gerusalemme Est nella povertà,

"Il livello di povertà dei palestinesi a Gerusalemme è aumentato costantemente negli ultimi dieci anni", ha detto in un comunicato la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo (UNCTAD) .

Secondo l'organizzazione, l' 82 per cento dei bambini palestinesi a Gerusalemme Est vive in povertà, dal 2010, la cifra è scesa del 45 per cento rispetto ai bambini israeliani nella stessa zona.

I risultati sono scaturiti da un rapporto redatto da un gruppo israeliano per i diritti umani all'inizio di questa settimana, Nel rapoprto si evince che i residenti palestinesi della città soffrivano il peggior tasso di povertà di tutti i tempi."

L'impennata dei livelli di povertà tra i palestinesi sono strettamente legati al crescente isolamento economico della città, ha detto l'UNCTAD , sostenendo che "le politiche di segregazione", tra cui la costruzione della barriera di separazione israeliana, non avevano lasciato "integra né nell'economia palestinese né nell'economia israeliana."

Israele insiste che la barriera è necessaria per motivi di sicurezza, ma ha incontrato l'ampia condanna internazionale per la scultura che ha diviso le famiglie, separato gli agricoltori dalle loro terre ed ha tagliato fuori Gerusalemme est dal loro sperato futuro stato.

Il rapporto UNCTAD ha detto che la barriera ha causato perdite dirette per l'economia di Gerusalemme est, per più di 1,0 miliardi di dollari (760 milioni di euro), aggiungendo che il muro continua a costare all'economia della città, circa $ 200 milioni di dollari l'anno in perdita di scambi e opportunità di lavoro.

Gli autori del rapporto hanno sottolineato che il solo isolamento non ha spiegato la diffusione della povertà tra i palestinesi a Gerusalemme est, che punta a politiche discriminatorie e ad un diverso status giuridico degli abitanti palestinesi della città rispetto ai coloni israeliani.

Questo "implica una serie di ulteriori impedimenti, soprattutto per quanto riguarda l'alloggio, l'occupazione, la tassazione", dice il rapporto, sottolineando a titolo di esempio che i palestinesi  "pagano tasse comunali altissime in cambio di servizi scadenti su una spesa pubblica che risulta essere sproporzionatamente molto bassa."

UNCTAD ha condannato Israele per non aver fatto abbastanza per soddisfare i suoi obblighi come potenza occupante, esortando il paese ad agire "con vigore per migliorare le condizioni economiche a Gerusalemme Est e il benessere dei residenti palestinesi."

Ed ha anche chiesto di porre fine alle "attività di insediamento e all'occupazione di Gerusalemme Est, in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite."

Israele conquistò la parte araba orientale di Gerusalemme durante la guerra dei 6 giorni nel 1967 attraverso una  mossa che non è mai stata riconosciuta dalla comunità internazionale.

Lo Staff

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