sabato 25 maggio 2013

ISLAM IN GRAN BRETAGNA/ L'imam: il Corano è pace, chi uccide va punito secondo la legge.

ISLAM IN GRAN BRETAGNA/ L'imam: il Corano è pace, chi uccide va punito secondo la legge.

26/05/2013

Continuano le indagini sull’uccisione di un soldato inglese con una mannaia avvenuta per strada a Londra al
grido di “Allahu Akbar”. La polizia britannica, dopo avere arrestato i due autori dell’omicidio, ha fermato anche due complici, un uomo e una donna. I due esecutori materiali sono inglesi, e uno dei due ha origini nigeriane.

Ilsussidiario.net ha intervistato Ahmed Farid, segretario generale per gli affari esterni dell’Ahmadiyya Muslim
Association UK.

Che cosa ne pensa dell’utilizzo della religione islamica per giustificare un omicidio come è
avvenuto nel caso del soldato ucciso a Londra?
Ritengo che sia chiaro che ciò che è avvenuto è stato completamente contrario agli insegnamenti dell’islam. Chi ha ucciso il soldato non rappresenta l’islam in nessuna forma, perché il Corano proibisce la violenza e afferma che “chiunque uccide una persona uccide l’intera umanità”.

Perché allora i due hanno ucciso il soldato gridando “Allahu Akbar”?
Dovrebbe chiederlo a loro. Avrebbero potuto gridare qualsiasi altra cosa. Forse stavano cercando di ottenere simpatia o sostegno per la loro azione, ma è chiaro che la loro azione non ha nulla a che fare con l’islam.

Quindi lei condanna quanto è avvenuto?
Condanno al cento per cento quanto è avvenuto a Woolwich, qualsiasi atto di violenza, qualsiasi omicidio,
qualsiasi parola pronunciata. Tutto è assolutamente contrario all’islam, e le due persone che se ne sono rese
responsabili ora dovranno affrontarne le conseguenze davanti alla legge.


Il Corano consente di uccidere se si tratta di una guerra santa, e il soldato ucciso aveva
combattuto in Afghanistan. Ritiene che quella afghana sia stata una guerra tra musulmani e
infedeli?
No, ritengo che non sia stata una guerra santa bensì un conflitto internazionale come ce ne sono molti altri in giro per il mondo. Non c’è nulla di speciale o di diverso nella guerra in Afghanistan, quello che è in corso è un conflitto politico e l’uccisione del soldato non ha nulla a che fare con questa guerra.


I due assassini sono ex cristiani convertiti all’islam. Non ritiene che la loro moschea abbia
commesso un errore nell’ammetterli?
Nessuno conosce il futuro, e quindi quando le persone cambiano la loro religione non sai quale sia davvero la loro personalità. Azioni violente sono commesse tanto dai cristiani quanto dai musulmani, come pure dalle persone di ogni fede. La questione non è quindi che i due omicidi erano cristiani convertiti all’islam. Dobbiamo distinguere tra ciò che fa l’islam  e ciò che fanno le persone che rivendicano di essere musulmane.


Ma non c’è un problema legato all’educazione delle nuove persone che si convertono all’islam?
Che cosa è insegnato loro?
Il problema è capire se queste persone seguono realmente l’islam e rappresentano ciò che afferma il Corano.
L’educazione dovrebbe basarsi sugli insegnamenti autentici dell’islam, ma ciò, va sottolineato, non soltanto a
Londra bensì in tutto il mondo.


Esistono diverse possibili interpretazioni del Corano. Come si può garantire che gli imam non
predichino l’odio?
Il messaggio del Corano è chiaro, al suo interno non c’è nessuno spazio per la violenza né per l’omicidio.
Chiunque nel mondo predica l’odio e la violenza, si pone non soltanto contro quanto afferma il Corano, ma anche  contro le leggi nazionali. Queste leggi dovrebbero essere utilizzate per controllare chiunque predica l’odio o la violenza contro gli altri.


Ritiene che la polizia inglese dovrebbe entrare nelle moschee?
Il governo ha il diritto di fermare chiunque predica l’odio e la violenza, intervenendo contro chi se ne rende
responsabile a prescindere dalla fede cui appartengono. In secondo luogo, le azioni e le parole dei predicatori d’odio non rappresentano la loro fede. Occorre essere molto chiari sul fatto che quanto insegnano non fa parte della dottrina dell’islam.
(Pietro Vernizzi)

Lo Staff

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