Denuncia di un avvocato di un presunto terrorista basata su documenti
medici "Top Secret". La replica della Casa Bianca: «Come si permette a
rivelare segreti di Stato».
A Guantanamo si tortura ancora. Lo ha affermato James Connell, avvocato
di Ammar al Baluchi, detenuto a Camp Delta. Eppure, quando il presidente
Usa, Barak Obama, ha detto che il carcere speciale di Guantanamo non
poteva essere chiuso, aveva almeno assicurato (con una legge) che la
tortura gli Stati Uniti non l'avrebbero più praticata.
Connell basa le sue accuse (oltre che sulla testimonianza del suo cliente) su due documenti medici, classificati "Top Secret".
Immediata la risposta del direttore del ministero della Giustizia Clay
Trivett: «Connell ha parlato a sproposito. Non aveva diritto di dire
quello che ha detto, perché il suo assistito è accusato di essere un
terrorista, e quindi sottoposto a regime speciale, protetto dal segreto
di Stato».
L'Amministrazione Obama ha confermato la segretezza di tutti gli
interrogatori praticati a Guantanamo, dei metodi utilizzati dalla Cia e
sulle prigioni off-shore, che si trovano sulle navi militari
statunitensi, ancorate in acque internazionali.
Ammar al Baluchi è cittadino yemenita. È stato arrestato in Pakistan il
29 aprile 2003 e detenuto illegalmente e torturato in una prigione
segreta della Cia per più di due anni. È stato trasferito il 6 settembre
2006 a Guantanamo , dove è detenuto illegalmente da sette anni.
Secondo l'accusa, Ammar al Baluchi avrebbe comprato i biglietti aerei
dei dirottatori dell'11 settembre, fornendo loro informazioni sulla vita
negli Stati Uniti per i dirottatori.
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