08/05/2013
In un recente articolo firmato da Franco Fracassi si possono leggere le dichiarazioni di Carla Del Ponte, membro della commissione Onu sui crimini di guerra, la quale ha dichiarato alla Radio Svizzera che ad utilizzare le armi chimiche in siria non sono le forze di Assad ma i ribelli, smentendo quindi le tesi interventiste di Cameron e Obama, che accusavano Assad.
«Ad utilizzare armi chimiche in Siria sono gli insorti, non gli uomini fedeli al regime di Bashar al Assad. Abbiamo le prove». La dichiarazione non è stata rilasciata da un membro del governo siriano o da un suo simpatizzante. Queste frasi sono state pronunciate ai microfoni della Radio Svizzera Italiana da Carla Del Ponte, membro della Commissione Onu che indaga sui crimini di guerra ed ex procuratore generale presso il Tribunale penale internazionale. Si tratta di colei che ha portato l'ex presidente serbo Slobodan Milosevic e l'ex generale serbo di Bosnia responsabile della strage di Srebrenica, Ratko Mladic, alla sbarra.
Solo pochi giorni fa il primo ministro britannico David Cameron aveva dichiarato alla Bbc: «Il Regno Unito dispone d'informazioni convincenti, seppur limitate, sull'uso di armi chimiche, compreso il famigerato gas sarin, da parte del regime siriano, che pure così cerca di mettere a tacere la ribellione».
Dichiarazione doppiata poco più tardi dal Presidente Usa Barak Obama, al termine di un incontro ufficiale a Washington con il re giordano Abdallah: «Prometto un'inchiesta solida sull'eventuale utilizzo di armi di distruzione di massa contro civili in Siria da parte del regime. Se tale uso venisse confermato le regole del gioco cambierebbero».
Subito dopo la portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ha specificato di quali regole del gioco si riferisse Obama: «Tra le opzioni per un'adeguata risposta c'è anche, ma non solo, la forza militare».
Un'escalation di informazioni e fatti già vissuta con la Libia.
L'autorevole think thank canadese Global Research ha pubblicato sul suo sito un riepilogo di quanto accadde in Libia e starebbe accadendo in Siria:
«Fase UNO. Innanzi tutto vengono infiltrati gruppi di terroristi, presentati come "combattenti della libertà".
«Fase DUE. I terroristi seminano il caos e gettano nel panico la popolazione civile con attacchi micidiali e indiscriminati: mediante armi tradizionali, bombe al plastico e con armi chimiche.
«Fase TRE. I governi statunitense e britannico diffondono sui circuiti mediatici internazionali false informazioni, per addebitare al governo legittimo che essi vogliono abbattere tutta la responsabilità dei loro atti terroristici.
«Fase QUATTRO. Londra e Washington premono per l'intervento armato della Nato, naturalmente per "restituire la libertà al popolo siriano"».
«Le nostre inchieste dovranno essere ulteriormente approfondite, verificate e accertate attraverso nuove testimonianze ma, per quanto abbiamo potuto stabilire, al momento sono solo gli oppositori al regime ad aver usato il gas sarin», ha dichiarato alla radio Carla Del Ponte.
Lo Staff
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