lunedì 20 maggio 2013

Bocciata la proposta di legge afgana destinata a combattere la violenza contro le donne

Bocciata la proposta di legge afgana destinata a combattere la violenza contro le donne

20/05/2013

Un disegno di legge destinato a combattere la violenza contro le donne in Afghanistan si trova in una situazione di stallo, a causa di alcune  controversie dovute all'età del matrimonio, le restrizioni sulla poligamia e i rifugi per le vittime di abusi domestici, che sono visti come in contrasto contro la Shari`ah.

"Questa legge è solo un progetto di governo, è contro la Shari`ah," ha detto Abdul Sattar Khawasi, parlamentare della provincia di Parwan, all'agenzia France-Presse (AFP).

"Abbiamo bisogno di discutere di più su questo disegno di legge e rimuovere gli articoli che sono contro l'Islam."

Il tentativo dei legislatori afgani, di far approvare la legge, destinata a combattere la violenza contro le donne è fallito Sabato 18 maggio.

I Parlamentari conservatori dicono che il disegno di legge contiene disposizioni che contraddicono con la Shari `ah islamica.

Una delle disposizioni controverse del progetto di legge è mantenere l'età legale per le donne in modo da potersi sposare a 16 anni.

"E 'sbagliato che una donna e un uomo non possano sposarsi se lei non ha ancora 16 anni," ha detto Obaidullah Barekzai, un parlamentare della provincia sud-est di Uruzgan, a Reuters.

Un uomo afghano deve avere almeno 18 anni di età per sposarsi.

I legislatori rifiutano anche l'imposizione di limitare la poligamia, dimmezzando il numero di mogli da 4 a 2.

L'Islam considera la poligamia come una risposta concreta ad alcuni mali sociali come relazioni extraconiugali e condizioni di vita deplorevoli di una vedova o di una donna divorziata.

Un uomo musulmano che cerca una seconda o una terza moglie dovrebbe, tuttavia, assicurarsi che possa trattarle tutte allo stesso modo.

I Parlamentari si oppongono anche al dover fornire rifugi per le vittime degli abusi domestici.

Abdul Sattar Khawasi, membro della provincia di Kapisa, ha identificato i rifugi per le donne "moralmente corrotte".

Il ministro della Giustizia Habibullah Ghaleb l'anno scorso ha liquidato la propostra definendola come case di "prostituzione e immoralità", provocando la feroce condanna da parte di gruppi di donne.

Lo Staff

Nessun commento:

Posta un commento