Alla Giornata mondiale della gioventù, prove generali di dialogo tra ebrei, musulmani e cattolici
30/05/2013
Papa Bergoglio ha voluto dedicare un passaggio del suo discorso al bisogno di dialogo tra le fedi, per intensificare contatti, per costruire ponti. «Penso anzitutto a quello con l'Islam, e ho molto apprezzato la presenza, durante la Messa d'inizio del mio ministero, di tante Autorità civili e religiose del mondo islamico». Tra i rappresentanti stranieri che nel marzo scorso arrivarono a Roma c’erano anche esponenti sauditi, religiosi sciiti e personalità del mondo sunnita. Il progetto in embrione di convocare a Roma un summit tra le tre grandi religioni monoteiste è sicuramente ambizioso, nessuno nasconde le difficoltà sul terreno (che non sono secondarie), ma se tutto filerà liscio Bergoglio potrà scrivere un nuovo capitolo della storia delle religioni. Potrebbe essere un incontro per affrontare assieme ciò che ha il potere di unire e non di dividere, per riflettere sulle radici degli estremismi e dell’odio religioso che alimenta il terrorismo.
Il Messaggio arriva a pochi giorni dalla sua prima cerimonia di canonizzazione, da quando è stato eletto come pontefice, nella quale ha proclamato come santi centinaia di italiani, che sarebbero stati uccisi per aver rifiutato di convertirsi all'Islam.
"La Chiesa propone alla nostra venerazione una schiera di martiri, che furono chiamati insieme per la suprema testimonianza del Vangelo," ha detto Papa Francesco, nella sua omelia, citata dalla Radio Vaticana."
In passato il dialogo tra cristiani, musulmani ed ebrei è stato al centro dell’attenzione degli ultimi pontefici, da Paolo VI in poi, anche se l’istituzionalizzazione di un summit interreligioso si deve a Giovanni Paolo II che 25 anni fa, il 27 ottobre 1986, convocò ad Assisi una Giornata Mondiale di preghiera a cui presero parte tutte le grandi religioni mondiali. Vi parteciparono 50 rappresentanti delle Chiese cristiane (oltre ai cattolici) e 60 rappresentanti delle altre religioni mondiali. Era la prima volta nella storia che si realizzava un incontro di tale portata.
Nel 2006, papa Benedetto XVI ha citato un imperatore bizantino del 14 ° secolo che insultò il Profeta Muhammad (pace e benedizione su di lui) dicendo che portò solo cattiveria e disumanità.Benedetto aveva ripetutamente detto che le parole non riflettevano le sue opinioni personali, ma non fece mai delle chiare scuse ai musulmani.Le dichiarazioni del pontefice avevano incllinato i rapporti già tesi tra i musulmani e il Vaticano e spinsero Al-Azhar, la più alta sede di apprendimento nel mondo musulmano sunnita, a interrompere il dialogo con la Chiesa.
Lo Staff
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