mercoledì 17 luglio 2013

Ramadan: gli effetti del digiuno sulla salute e sull'anima

Ramadan: gli effetti del digiuno sulla salute e sull'anima

17/07/2013

Il digiuno religioso, è una praticata che esiste da tempi immemorabili, si osserva generalmente a scopo di purificazione, di  pentimento, di lutto o per la preparazione di certi rituali. Tuttavia, i suoi benefici sono stati riconosciuti scientificamente dalla medicina solo verso la fine del XIX secolo.

Da allora, le ricerche condotte per determinare l'efficacia e la sicurezza del digiuno sulla salute hanno mostrato risultati positivi nel trattamento di molti disturbi: compreso, l'intolleranza alimentare, l'ipertensione, l'insufficienza cardiaca, eczemi, psoriasi, pancreatite acuta, artrite reumatoide, gotta, reumatismi e alcune malattie psicosomatiche.

Così, il digiuno regolare,  aiuta tutto e tutti ad avere una buona salute.


Per i musulmani, il digiuno durante il mese di Ramadan, che corrisponde al nono mese del calendario lunare islamico, rappresenta uno dei cinque pilastri dell’islam. È una misericordia di Allah per i credenti che digiunano dall'alba al tramonto e si astengono da cio' che Allah gli ha proibito, poichè durante questo mese, i loro peccati gli verranno cancellati.

Da un punto di vista psicologico, la  pratica del digiuno, se applicata secondo le modalità  prescritte dal nostro Profeta (pace e bnedizione su di lui) in numerose tradizioni, vedremo che il digiuno accompagna il credente anche verso una  trasformazione spirituale e comportamentale, dettata dal controllo dei propri desideri che si ripercuote anche sul controllo delle reazioni dell’anima.

"Il digiuno è dunque un programma di elevazione dell’uomo che coinvolge le sue diverse dimensioni e facoltà. Il Profeta (pace e benedizione su di lui" ha prescritto che attraverso il digiuno il musulmano assimili tutte le qualità morali e si eserciti a controllare tutte le tendenze maligne che sono intrinseche in se stesso: “Chiunque non si astiene dalla menzogna e dall’agire in base ad essa, da costui Allah non ha bisogno che egli si astenga dal mangiare e dal bere”; “Il digiuno non è astenersi dal mangiare e dal bere, ma astenersi dalle parole vane ed impudiche; cosicché, se qualcuno ti insulta o agisce in modo stolto nei tuoi confronti, tu dì: ‘sto digiunando, sto digiunando’”; “Quanti fra coloro che digiunano non ottengono nulla dal loro digiuno se non la fame, e quanti fra coloro che restano svegli in preghiera non ottengono nulla dalla loro preghiera se non notti insonni!”.

Anche per quanto riguarda l’aspetto materiale del digiuno, correggere il comportamento consumistico non si traduce solo in un’astensione biologica, ma è necessario modificare anche la visione che la persona ha del significato della vita stessa.

Perciò la psicologia tende a raccomandare di associare il digiuno biologico ad un cambiamento del modo di pensare la vita. Dunque, è corretto dire che il digiuno nella sua accezione islamica riunisce in sé l’aspetto psicologico e cognitivo da un lato e l’aspetto fisico dall’altro,  e i benefici  ottenuti grazie alla profondità della sua influenza sull’essere umano sono evidenti. E’ infatti noto che molte malattie hanno origine a livello psicologico, ed è questo che ha fatto sì che la medicina psicosomatica acquisisse una posizione importante nell’ambito della moderna psicologia, e che la psicologia cognitiva sopravanzasse altri approcci di terapia psicologica.

Il digiuno ci insegna anche a superare l’egoismo ed a pensare agli altri ed ai poveri, avvertendo realmente la sensazione della fame ed il suo significato. Dunque il digiuno non è soltanto un allenamento a controllare i propri desideri, ma ci infonde anche una consapevolezza del valore dell’altro, e questo è un importante fondamento educativo per realizzare la solidarietà sociale. Perciò l’influenza del digiuno va al di là della dimensione fisica e psicologica, coinvolgendo anche la dimensione sociale.

Lo Staff

Nessun commento:

Posta un commento