04/07/2013
«Un cimitero islamico a Mazara». La richiesta è stata avanzata dal consigliere comunale aggiunto Mohamed Zitoun Sofien con una mozione, scrive oggi il quotidiano La Sicilia.
«Una città come Mazara ha l’obbligo di creare spazi per la sepoltura con rito islamico». A chiederlo, attraverso una mozione presentata in Consiglio comunale e destinata all’amministrazione Cristaldi, è stato il consigliere comunale aggiunto Mohamed Zitoun Sofien. «Molte città d’Italia – si legge nella mozione – si sono attrezzate e hanno destinato lotti dedicati agli islamici e ad altre religioni nei cimiteri comunali. Il Comune di Mazara ormai accoglie da decenni una nutrita comunità di religione musulmana rappresentata da tunisini, slavi, somali e altre nazioni. L’obiettivo dell’integrazione non è certo raggiungibile solo attraverso i cimiteri, tuttavia si tratta di un’importante dimostrazione di rispetto e di attenzione. Considerato che la nostra Costituzione, peraltro, prevede la libertà di culto, accogliere in un paese significa anche creare le condizioni perché chi arriva possa sentirsi, se non proprio a casa, quantomeno radicato e integrato. Aspetto fondamentale per rafforzare ancora di più i legame con la nostra città». Mohamed Zitoun Sofien propone, pertanto, di impegnare sindaco, giunta comunale e Consiglio comunale «affinché si possano avviare tutte le procedure per l’individuazione dell’area da destinare alle sepolture secondo il rito islamico e relativo adeguamento del regolamento cimiteriale». La richiesta di Zitoun appare legittima visto che in città vive la terza generazione di immigrati nati qui e che intendono esercitare un diritto di cittadinanza. Finora (da circa 40 anni, cioè da quando è iniziata l’ondata migratoria) le salme degli immigrati tunisini sono state rimpatriate a carico del governo di Tunisi. Sempre a proposito di libertà di culto va rilevato che in città manca una vera e propria moschea. I musulmani attualmente per praticare il culto religioso si riuniscono in un garage della casba. Il sindaco Nicola Cristaldi, in occasione di una recente visita in città dello sceicco del Qatar Mohamed Al Emadi, aveva offerto la disponibilità, su richiesta dell’imprenditore arabo, a cedere in vendita un’area di 1.000 mq sulla quale costruire, a spese del Qatar, una moschea. Dal canto suo Cristaldi, apprezzando molto l’offerta dello sceicco, aveva però chiesto che a dirigere la stessa moschea fosse un imam dello stato del Qatar. «Vogliamo – aveva sottolineato Cristaldi – che la moschea sia un luogo di preghiera senza alcuna possibilità di sospetti per estremismi che possano incutere preoccupazioni tra gli immigrati e la popolazione residente».
Lo Staff
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