03/07/2013
La tensione continua in Egitto. Il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale Abdel Fattah al-Sisi, ha lanciato Lunedi 1 luglio un ultimatum di 48 ore al presidente egiziano Morsi, affinchè vengano soddisfatte le "richieste della gente" . Torna dunque in Egitto lo spettro di un possibile ritorno dei militari al potere.
Questi annunci non hanno comunque indebolito la volontà del presidente Mohamed Morsi, che Martedì 2 luglio ha respinto l'ultimatum da parte dell'esercito.
Il membro dei Fratelli Musulmani, e anche primo presidente Egiziano, eletto democraticamente nel giugno 2012, e che non è mai stato tra le fila dell'esercito, sostiene che proseguirà nel suo impegno per "portare il paese verso una riconciliazione nazionale globale."
L'opinione pubblica araba e musulmana che aveva scommesso sul cambiamento a seguito della rivoluzione del 25 gennaio in Egitto, che ha sradicato il regime autoritario e corrotto di Mubarak adesso trattiene il respiro.
Come in ogni grande crisi, gli elementi di politica interna ed estera, interferiscono in modo complesso nella crisi egiziana. I media ormai specializzati nella disinformazione, parlano di "rivoluzione nella rivoluzione" e fanno di tutto per nascondere questa interferenza, che invece potrebbe spiegare le vere motivazioni degli attori sociali e politici.
I sostenitori del Presidente Morsi si sono riuniti, al Cairo, in un raduno organizzato "per" sostenere il Presidente eletto legalmente.
Il Ministero della sanità egiziano, ha dichiarato che diverse sono state le vittime a causa degli scontri e che il più alto numero di morti si è verificato intorno al quartier generale della Fratellanza musulmana nel quartiere Moqattam , nella zona orientale del Cairo, quando alcuni teppisti e violenti contestatori hanno attaccato l'edificio, utilizzando munizioni e bottiglie Molotov.
Otto persone sono state uccise presso la sede della fratellanza, ha detto il Ministero della salute.
I 'Manifestanti' hanno preso d'assalto l'edificio per la prima volta lunedì, saccheggiandolo prima e poi incendiandolo.
Ekmeleddin Ihsanoglu, segretario generale dell'organizzazione per la cooperazione islamica (OCI), ha detto a Trend News Agency lunedì 1° luglio che gli egiziani dovrebbero sforzarsi per una transizione democratica con mezzi pacifici.
Ha anche esortato tutte le parti a lavorare insieme al fine di rafforzare la pace, la sicurezza e la stabilità del paese e mantenere i propri interessi nazionali sopra tutte le altre considerazioni.
Una Manifestazione pro-Morsi si terrà anche in Italia domani 3 luglio alle ore 19.00 davanti al consolato egiziano in via Timavo 17. I fratelli sono tutti invitati a partecipare
Lo Staff
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