Egitto esercito uccide i sostenitori Pro-Morsi
07/07/2013
CAIRO – Almeno tre manifestanti sono stati uccisi dalle forze dell'esercito venerdì, 5 luglio, fuori dalla caserma della Guardia repubblicana al Cairo .
«Noi moriremo non per sacrificarci per Morsi, ma affinché il popolo egiziano riacquisti la sua libertà,» ha detto Hoda Ghaneya, a Reuters vicino alla Moschea Rabaa Adaweya in un sobborgo del Cairo che è stato al centro delle proteste di questi ultimi giorni.
I decessi si sono verificati quando la folla si è raccolta all’esterno dell’edificio dell’esercito dove si credeva fosse stato rinchiuso Morsi, nel momento in cui il numero di persone che protestavano è avanzato, le forze armate hanno aperto il fuoco prima in aria, e poi verso la folla.
Tre persone sono state uccise e 69 sono rimaste ferite nella sparatoria, ha detto il capo dei servizi di emergenza del Cairo.
Il Corrispondente della BBC, Jeremy Bowen, ha assistito alla morte di uno dei manifestanti con un colpo di pistola diretto la nuca.
Il Primo Presidente liberamente eletto dell'Egitto è stato rovesciato in un colpo di stato militare mercoledì scorso. Rifiutando l'intervento militare, centinaia di migliaia di sostenitori pro-Morsi hanno marciato in diversi distretti egiziani.
I sostenitori di Morsi hanno puntato anche verso l’edificio della tv di stato a Maspero, lungo il Nilo, ma così facendo sono entrati in contatto con il sit-in dei manifestanti che ancora occupa piazza Tahrir per celebrare la deposizione del rais grazie all’intervento dei militari, e l’incontro è stato violento. Tra le spire d’asfalto delle rampe che accedono ai ponti sul Nilo le due fazioni si sono affrontate con pietre, fuochi d’artificio e anche armi da fuoco: testimoni oculari raccontano di pistolettate, cartucce a pallini e raffiche di armi automatiche e anche qui di morti, forse quattro. Nel momento in cui questo giornale va in stampa questa cifra è ancora da verificare. Dalla scena mancavano come spesso succede polizia ed esercito, che hanno lasciato che la battaglia urbana infuriasse per ore senza intervenire.
Ad Alessandria e Assiut, migliaia di egiziani si sono uniti per protestare, opponendosi a un governo ad interim pianificato che è sostenuto dai loro avversari.
In Damanhur, capitale della provincia Beheira nel Delta del Nilo, 21 persone sono state ferite nella violenza che ha preso di mira i manifestanti.
Ehab el-Ghoneimy, direttore dell'ospedale generale di Damanhur, ha detto che tre persone erano state ferite con proiettili veri, altri sono stati feriti con pallini, pietre, o erano stati colpiti con delle verghe.
Nella città di Ismailia, a Suez, i soldati hanno sparato in aria quando i sostenitori di Morsi hanno provato a irrompere nell'ufficio del governatore.
In Qina nel sud, le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco sui manifestanti cercando di prendere d'assalto un edificio della sicurezza.
Dopo che le truppe dell'esercito hanno sparato sui sostenitori pro-Morsi, il leader della Fratellanza musulmana Mohammed Badie ha promesso di reintegrare il deposto presidente Morsi.
Morsi "è il mio presidente ed è il Presidente, il Presidente di tutti gli egiziani," ha proclamato Badie, durante un discorso, "Dio rendi vittorioso Morsi e riportarlo al Palazzo", ha aggiunto nel suo discorso, mentre un elicottero militare girava sopra la sua testa.
"Noi siamo i suoi soldati e lo difenderemo con la nostra vita".
Badie, ha infine esortato i militari a rispettare i patti , ricordandogli che loro hanno un pegno di fedeltà verso il Presidente, definendo la scelta come una questione d'onore dei militari.
"Il tuo capo è Morsi...e tornerà per il popolo egiziano ,"ha detto. "I proiettili non devono essere destinati sui vostri figli e sul popolo."
Giovedì il capo della Corte costituzionale Egiziana, Adly Mahmud Mansour, è stato nominato capo provvisorio dello stato ed ha promesso che le nuove elezioni saranno fatte presto.
Venerdì Mansour ha sciolto la camera superiore – il Consiglio di Shura - ed ha anche nominato un nuovo capo dell'intelligence, Mohamed Ahmed Farid.
Fonti di Agenzia rivelano che il rifornimento di Gasdotto tra Egitto e la Giordania è stato interrotto a causa di un sabotaggio. Il Cielo di Al-Arish è apparso coperto di fumo nero e denso in seguito alle esplosioni.
La Presidenza dell'Egitto ha dichiarato che i negoziati erano già in corso con i giovani dei Fratelli Musulmani, aggiungendo che al gruppo islamico sarà permesso di partecipare a nuove elezioni. Il portavoce del presidente ha dichiarato: "Estendiamo la nostra mano a tutti, ognuno è una parte di questa nazione."
La prima fase è stata l’imposizione di un coprifuoco e se le violenze dureranno arriverà anche l’annuncio dello “stato d’emergenza”, che conferisce poteri speciali alle forze di sicurezza. E’ fuori di dubbio che i militari non cederanno alle richieste dei Fratelli e non rimetteranno Morsi al suo posto, piuttosto sceglieranno la strada della repressione.
Nel frattempo i manifestanti rivali si stanno preparando per massicce proteste a livello nazionale oggi. Manifestanti anti-Morsi stanno dimostrando di "salvare la rivoluzione", mentre i sostenitori Pro-Morsi stanno protestando per reintegrare Morsi come presidente.
Lo Staff
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