giovedì 28 marzo 2013

Islam in Cina


Islam in Cina

Giovedì 28/03/2013

Diverse sentenze dimostrano chiaramente come la Cina stia tentando di soffocare la libertà di religione nel paese. Dozzine di musulmani uighuri sono stati condannati al carcere a vita con l'accusa di separatismo e di complotti per effettuare "jihad" nella regione occidentale del Xinjiang. Dilxat Raxit, portavoce del Congresso mondiale uiguro in esilio, ha detto in un comunicato stampa citato dal giornale Reuters mercoledì, 27 Marzo. "Queste pesanti condanne per i uiguri (con la scusa) di terrorismo, rappresentano il modo migliore per attuare questa soppressione"
Il Governo dello Xinjiang ha comunicato che due tribunali cinesi “quello di Kashgar e quello di Bayingol” hanno condannato 20 musulmani uiguri al carcere a vita con l'accusa di separatismo, accusandoli di diffondere la loro propaganda religiosa, attraverso supporti informatici; Ma Raxit respinge le accuse, dicendo che i 20 musulmani uiguri erano in realtà colpevoli solo di aver sfruttato internet e le radio per discutere dell'importanza della libertà religiosa e culturale.
Nello Xinjiang la minoranza turca di musulmani uiguri, continua ad essere oggetto di una dura repressione di massa. Nel mese di dicembre, un tribunale ha condannato tre uiguri a morte e uno al carcere a vita con l'accusa di aver tentato di dirottare un aereo nel mese di giugno. La capitale Urumqi, è stato teatro di violenze mortali nel luglio del 2009 a causa delle troppe restrizioni sul fronte religioso, folle di musulmani di etnia Han, sono scese in strada in cerca di vendetta, scatenando la peggiore rivolta etnica che la Cina abbia mai visto, che ha lasciato dietro di se più di 200 morti, tra uiguri e separatisti che volevano creare un Turkestan orientale indipendente. Il risultato finale è stato di altri 200 uomini condannati al carcere a vita, e 26 a morte.
Nicholas Bequelin, un ricercatore con sede a Hong Kong per Human Rights Watch, ha detto al New York Times "Non è chiaro ciò che viene contestato a queste persone oltre al fatto di essere membri di un'organizzazione clandestina. La Cina ha ormai da tempo classificato tutte le attività religiose che si svolgono al di fuori del controllo dello Stato come atti di estremismo",
Xinjiang nonostante sia ormai diventato un governo autonomo dal 1955, continua ad essere oggetto di repressione da parte delle autorità di sicurezza di massa cinesi. Gruppi per i diritti accusano le autorità cinesi di repressione religiosa contro i musulmani uiguri nello Xinjiang, in nome della lotta al terrorismo, mentre i musulmani accusano il governo di voler cancellare l’identità e la cultura di milioni di persone di etnia Han presenti nel loro territorio.

Lo Staff

1 commento:

  1. Una nota: sono da 1 giorno tornato dalla Cina (regione del Guangdong che è molto lontana da Urumqi) , tuttavia è confermabile una cosa. Il governo cinese controlla massivamente tutti i siti a carattere islamico, e di fatto quando tentavo di collegarmi su siti (fuori dalla cina ) con tematiche islamiche, molti di questi mi venivano bloccati , in particolare se si trattava di blog. Per poi non parlare di Facebook e YouTube , anche questi totalmente censurati. La maggioranza dei cinesi non ha la più pallida idea di cosa stia succedendo in quella regione ed hanno idee distorte (e non solo i cinesi) da parte dei media. Vivono ancora in un regime (anche se trasformato da comunista a regno capitalista feudale) che vuole far mantere le persone ignoranti il più possibile e concentrate solo sul lavoro e su falsi ideali di vita.
    Anche se con alcuni (spesso i più istruiti) è possibile instaurare un dialogo di dawah. Per molti di loro è presente il concetto di Dio Unico , essendo parte della fitra, e con poche parole è facile farli ragionare.. poi è Allah che guida, e speriamo li guidi.


    Adam

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